Percorso formativo sui Ministeri Istituiti: il cammino prosegue

Sabato 5 ottobre, aula magna del seminario vescovile di Pavia. A guardare il centinaio di persone in attesa dell’avvio del percorso verso i ministeri istituiti vien da pensare che, pur augurandosi che fede e carità non manchino, sia la speranza ad abbondare.

Quanti tra i presenti avranno dubbi? Quanti in giornate davvero storte imprecheranno verso il loro Dio? Quanti gli avranno gridato, proprio stamattina, se ci sei batti un colpo? E quanti avrebbero potuto fare un gesto di carità e invece hanno scelto la comodità? Forse molti, forse pochi. Almeno uno, per certo. Ma una cosa, pur senza conoscere nessuna di queste persone, si potrebbe dire: se sono qui, non può mancar loro la speranza.

Infatti i presenti vivono già un’esperienza di servizio nelle rispettive comunità, un ministero di fatto, e stanno da oggi cercando di capire qualche cosa in più sui ministeri istituiti, ovvero del lettore, dell’accolito e del catechista, per porsi davanti ad una domanda: può questo servizio strutturarsi in un prossimo futuro in forma di ministero istituito? Il che vale a domandarsi se vi siano disponibilità e possibilità per un investimento complessivo della propria vita.

Qualcuno sarà anche qui per il ruolo, per carità, ma ogni volta che una persona alza lo sguardo dal proprio ombelico per fare un passo in quella cosa complessa, faticosa e contraddittoria che è la realtà, anche ecclesiale, anche cristiana, non può che fare una scommessa. Fatiche fisiche, mentali e spirituali potrebbero non essere ripagate in termini mondanamente accettabili. Ed è qui che si insinua la speranza cristiana. Essa sta là dove vi è la disponibilità a ché i propri modesti mezzi siano presi dalla Chiesa (spesso anch’essa malandata) ma soprattutto da Dio affinché, tutto impastato insieme, dia un frutto buono, per vie provvidenziali impensate e impensabili.

Ad oggi si sono svolti i primi due incontri di questo cammino, che abbraccerà buona parte dell’anno pastorale in corso. Nel primo incontro, don Giovanni Iacono, rettore del Seminario pavese, ha illustrato i presupposti magisteriali che hanno dato forma ai ministeri istituiti; nel secondo incontro, con don Luca Massari, si è riflettuto sulla missionarietà della Chiesa.

Dicevamo, cento persone. Ognuna necessaria, nessuna da sola sufficiente. Che poi è il principio che organizza ogni missione.

Aldo