Era presente anche Pavia sabato 10 dicembre a Sotto il Monte dove, nel 60° anniversario dall’apertura del Concilio Vaticano II, i 200 giovani, i 14 Vescovi, i direttori e collaboratori degli uffici di pastorale giovanile, i direttori e collaboratori degli uffici pastorali afferenti alle diverse tematiche e tutti coloro che sono coinvolti nella cura pastorale dei giovani, sono stati invitati ad aprire insieme la nuova fase del progetto “Giovani e Vescovi”. Ora, Il compito del dialogo e del discernimento passa alla fase diocesana, ovvero è stato affidato a ogni singolo Vescovo perché possa essere vissuto (secondo le modalità e le tempistiche ritenute adeguate) a livello della singola diocesi.
Ora, a partire da dicembre 2022, il processo territoriale dovrà attivare incontri e dialoghi con i giovani per un allargamento della platea, sostenuto dalla consegna dei materiali, del metodo e della prospettiva di lavoro. I dialoghi avviati dai giovani con il Vescovo (in persona o sostituito da sacerdoti in suo nome) dovranno preoccuparsi di elaborare un atteggiamento pastorale, trasformando la domanda da “Che cosa ne pensi delle tematiche?” a “Come possiamo farcene carico insieme?”.
I Vescovi desiderano attivare con i giovani non tanto un ulteriore processo di ricerca né un’improbabile operazione di marketing giovanile per poter reclamizzare meglio il “prodotto-Vangelo”, ma sono piuttosto desiderosi che il confronto possa essere un’esperienza di condivisione e discernimento in ordine alle esperienze di fede. “Anche la nostra pastorale giovanile ha cambiato passo – ha detto Luca Gregorelli, vice responsabile del servizio diocesano per la pastorale giovanile e l’oratorio e docente di religione – ora siamo noi ad andare incontro ai vari gruppi di giovani, in particolare per prsentare questo cammino insieme alla chiesa ma anche in preparazione alla GMG di Lisbona”.