Un tempo drammatico che può essere occasione per riscoprire l’essenziale della nostra fede, anche grazie a tre “tappe” fondamentali: i 1.300 anni dall’arrivo a Pavia del corpo di Sant’Agostino (con conseguente “anno agostiniano da vivere in comunione), il Cammino Sinodale e l’Anno Santo con la celebrazione del Giubileo per tutta la Chiesa nel 2025. Su questi tre elementi il vescovo di Pavia ha ricostruito riflessioni e pensieri nella sua nuova lettera pastorale dal titolo “Verso il Giubileo dell’Anno Santo 2025: pellegrini di speranza sulle orme di Sant’Agostino”.
La Lettera Pastorale è già disponibile in curia, presso l’Ufficio Pastorale e presto verrà messa a disposizione dei parroci nelle differenti parrocchie diocesane.
“Vorrei che potessimo cogliere questo tempo donato alle nostre comunità aprendoci alla ricca testimonianza che sant’Agostino ci offre, nella sua vita e nella sua parola di pastore dedito al suo popolo – scrive in conclusione della Lettera Pastorale Mons. Sanguineti – e cercando di accogliere e di vivere il secondo anno del cammino Sinodale, in ascolto dello Spirito, che parla anche attraverso i fratelli e le sorelle , gli uomini e le donne con cui condividiamo la vita. Rimettiamoci in cammino, con fiducia nella presenza del Risorto, che sempre accompagna i nostri passi, non lasciamoci vincere dalla tentazione dei ‘numeri’ o dalla sterile nostalgia di tempi passati, cogliamo la provocazione del presente che ci chiede di vivere la fede cristiana come esperienza personale e comunitaria, come scelta rinnovata, non più scontata, come scoperta del vero ‘tesoro’, nascosto nel campo dell’esistenza e della ‘perla’ che non ha paragone come valore e come bellezza”.
(Nella foto di Matteo De Fina, Agostino legge sul letto di morte. Per gentile concessione dei padri agostiniani della Basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Riproduzione riservata. Le foto sono state scattate per la mostra “Sant’Agostino. Si conosce solo ciò che si ama”, curata da d. Giuseppe Bolis e presentata in occasione della XXX edizione del Meeting di Rimini e, successivamente, esposta presso la Biblioteca Angelica di Roma, in collaborazione con l’Ufficio catechistico della diocesi di Roma).