Due giorni intensi di lavoro, confronto e riflessione, in nome della trasparenza. Si è svolto a Roma nelle giornate di martedì 5 e giovedì 6 luglio il seminario di lavoro riservato alle 20 testate vincitrici del Premio Selezione Nazionale “8xMille Senza Frontiere – Edizione Speciale Covid-19”, tra cui anche il settimanale diocesano Il Ticino.
“Si tratta della parte finale dell’edizione speciale riservata a tutte le testate che si sono trovate ad affrontare la pandemia – ha detto in apertura di lavori Mauro Ungaro, Presidente F.I.S.C., ricordando l’importanza dell’operato delle numerose testate cattoliche italiane nella diffusione di messaggi relativi all’8xMille e nel portare avanti un’opera di trasparenza fondamentale per il proseguimento delle tante attività che lo stesso 8xMille sostiene da tempo -. Volevamo far capire che la crisi non andava sprecata, come dice Papa Francesco: abbiamo visto una Chiesa che all’inizio della pandemia si è trovata impreparata ma poi ha saputo reagire facendosi prossima alle persone, che si sono sentite parte di una comunità. Abbiamo visto, grazie ai vostri contributi, una Chiesa che si è inventata mille modi per stare vicino a tanti: si è mosso un mondo di solidarietà e prossimità. Grazie all’8xmille, ma anche al giornalismo responsabile che racconta una realtà di bene variegata”.
Presente alla mattinata del 5 luglio anche Maria Chiara Giuli, responsabile della comunicazione digitale di “Uniti nel Dono”: “La comunicazione locale funziona meglio dell’impatto del nazionale, perché racconta con efficacia e credibilità che i fondi raccolti vanno a sostegno del territorio e ai sacerdoti in gamba che operano vicino a me lettore. dobbiamo lavorare meglio sul digitale, l’obiettivo è far diventare valore quotidiano e pratica la firma sia per l’8xmille che per il sostegno ai sacerdoti”.
Dopo il saluto del presidente Ungaro, sono stati presentati ai partecipanti diversi brevi contenuti video registrati dalle testate che hanno partecipato alla selezione, nei quali è stata raccontata in un paio di minuti l’opera realizzata con i fondi dell’8xMille e raccontata nell’articolo vincitore: tra orti sociali, ristorazione solidale, mense per i poveri, accoglienza, sono state tante le opere solidali narrate di cui spesso si conosce ancora troppo poco. Il convegno si è svolto nell’aula Magna della sede della CEI in via Aurelia.
La tavola rotonda del pomeriggio ha previsto gli interventi di Massimo Monzio Compagnoni, Responsabile S.P.S.E.; Don Claudio Francesconi, Economo Cei; Don Leonardo Di Mauro, Responsabile Servizio per gli interventi caritativi a favore dei paesi del terzo mondo; Laura Gavazzi, Progetti di censimento, tutela e valorizzazione del patrimonio; Ferruccio Ferrante, Responsabile Ufficio Comunicazione e Segreteria di Direzione Caritas Italiana.
In particolare, Monzio Compagnoni ha richiamato l’attenzione sul calo di un milione di firme a favore dell’8xMille creato dalla pandemia (i cui effetti si sentiranno particolarmente nel 2024) pari 300 milioni di euro: “Vanno studiate soluzioni alternative basate anche sul coinvolgimento di una comunità. L’immagine della chiesa si indebolisce per scandali, luoghi comuni e false notizie (ma anche quelle vere come la pedofilia, Vatileaks, il caso Welby). Il coinvolgimento della comunità resta fondamentale, essere parte di qualcosa significa darsi da fare per sostenerne le attività. Il bene va raccontato, la Chiesa fa molto senza dare evidenza, ma non è più possibile procedere in questo modo. Bisogna cambiare linguaggio per parlare ai singoli target”.
Il seminario di lavoro si è concluso nel primo pomeriggio di mercoledì 6 luglio dopo una visita mattutina alle ville Pontificie e al palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.
(foto SIR/MARCO CALVARESE)
(Articolo pubblicato su Il Ticino di venerdì 8 luglio)