“Potrebbe sembrare un perdente Gesù nella sua morte umiliante e terribile, potrebbe sembrare che il potere nel mondo sia sempre in mano a chi afferma una logica di dominio, di egemonia, più o meno violentemente, nello spazio dei nostri piccoli ambiti di vita – in famiglia, nel lavoro, nei rapporti con le persone – o nella spartizione del mondo in sfere d’influenza e di controllo.
Eppure Cristo mostra un altro potere, disarmato, apparentemente debole: egli soffre e muore amando, perdonando, abbracciando i suoi carnefici ed è questo amore, fino all’estremo, che è misericordia, la vera forza che trasforma i cuori, che mette un limite al male nel mondo, che fa germogliare la vita anche dalla morte. È il crocifisso che risorge, è il Figlio che si svuota della sua gloria e si umilia, «facendosi obbediente fino alla morte e una morte in croce» (Fil 2,8), che sarà esaltato e glorificato dal Padre nella risurrezione”.
E’ un significativo stralcio dell’omelia pronunciata dal Vescovo di Pavia, Mons. Sanguineti, in occasione della celebrazione della Domenica delle Palme in Cattedrale, nel pomeriggio del 10 aprile. dopo la benedizione delle palme avvenuta sul sagrato e l’ingresso in Duomo, il Vescovo si è soffermato sull’avvio della Settimana Santa e sui pochi passi che separano i fedeli dal Triduo Pasquale. Mons. Sanguineti ha anche ricordato i tanti fatti tragici di questi mesi martoriati e ha ricordato come il sacrificio di Gesù e la sua Resurrezione siano fonte di speranza in ogni momento della vita.
QUI L’OMELIA COMPLETA DI MONS. CORRADO SANGUINETI