Le due statue quattrocentesche che raffigurano l’Angelo che annuncia a Maria la sua prossima maternità e che occupavano due nicchie sulla bella facciata della chiesa di Santa maria del Carmine torneranno al loro posto il prossimo 29 ottobre. Si tratta di un grande e spettacolare evento preparato dal parroco don Daniele Baldi: “Da tempo stiamo realizzando questo progetto di restauro a cui tengo in maniera particolare: le due statue erano in due nicchie sulla facciata ma erano state tolte e riposte in chiesa da don Gandini perché in pericolo. Ne conoscevamo l’esistenza ma non si capiva dove fossero finite. Poi, con sorpresa, sono emerse durante alcuni lavori: abbiamo quindi deciso, in accordo con la Sovrintendenza, di restaurarle e di trovare il modo per restituirle alla comunità tutta”. Santa Maria del Carmine è riuscita a restaurare le due preziose statue quattrocentesche grazie al pieno sostegno economico della Associazione l’Italia Fenice, nella persona del suo presidente, il dottor Paolo Omodeo Salè e con la preziosa collaborazione di Mirella Scarabelli.
“La cosa bella di questo lavoro è che man mano che il restauro andava avanti scoprivamo sempre più la bellezza e l’importanza di queste due statue in terracotta – ha sottolineato don Baldi -: abbiamo quindi deciso di interpellare uno dei maggiori esperti in materia, il professor Galli dell’Università di Trento, che ci ha confermato che le opere sono dello scultore, ingegnere e architetto pavese Giovanni Antonio Amadeo. Grazie a Italia Fenice siamo riusciti a coprire tutti i costi dell’operazione di restauro”.
E venerdì 29 ottobre le copie delle due statue originali verranno ricollocate al loro posto, nelle antiche nicchie sulla facciata: “Si tratta di due copie stampate in 3D grazie alle fotografie originali dell’Archivio Chiolini – ha precisato ancora don Daniele -. Gli originali li custodiamo nella cappella del campanile in Carmine e saranno ovviamente visibili a tutti i visitatori. Venerdì 29 la crimonia di ricollocazione sarà eccezionale: alle ore 12 reciteremo l’Angelus con le autorità e la Sovrintendenza (abbiamo chiesto anche al Vescovo Sanguineti di essere presente con noi sul sagrato); seguirà la benedizione delle statue e una persona salirà a bordo della gru per deporre tra le mani di Maria una corona bianca e rossa, i colori che simboleggiano la città di Pavia”.
E’ in fase di programmazione anche un convegno nel quale verranno illustrati i lavori di restauro e verrà proiettato ai presenti il film-documentario sulla vicenda delle due statue.
(Articolo pubblicato sul settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 22 ottobre).
(In fotografia le statue originali finemente restaurate).