Riportiamo qui di seguito integralmente l’editoriale che il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, ha pubblicato sull’ultimo numero del settimanale diocesano Il Ticino, uscito venerdì 9 luglio e dedicato ai 50 anni di Caritas Italiana.
Cinquanta anni della Caritas Italiana: un dono per la nostra Chiesa
Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della nascita della Caritas italiana, nata il 2 luglio 1971, per volere di San Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II, come organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana per la promozione della carità, con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).
Papa Francesco, lo scorso 26 giugno ha ricevuto membri della Caritas italiana, accompagnati dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e ha rivolto loro un discorso intenso, carico di stima e d’incoraggiamento, invitando a proseguire un’opera che non è puramente assistenziale, operativa e caritativa, ma è servizio di animazione e di formazione alla carità, nella Chiesa e nella società, è testimonianza al Vangelo di Gesù, che trova nella carità la sua impronta originale, è vera azione pastorale a servizio delle comunità cristiane. Lo scorso 2 luglio, nel Duomo di Milano, l’arcivescovo Mario Delpini con i vescovi lombardi ha celebrato una messa alla presenza degli operatori e volontari delle Caritas lombarde, per esprimere la gratitudine delle diocesi e dei loro pastori per la presenza della Caritas nelle comunità ecclesiali lombarde, caratterizzata da grande vivacità e ricchezza d’iniziative, di servizi e di stimoli.
Anche nella nostra Chiesa di Pavia, la Caritas è una realtà viva e preziosa, che sa coinvolgere giovani e adulti, come operatori e volontari, con una rete di servizi sul territorio, in collaborazione con parrocchie e comunità: allo stesso tempo, è tipico della Caritas pensare e realizzare percorsi e incontri di formazione, che diano alimento sostanziale a chi si rende disponibile nelle comunità per un servizio più stabile e organico, e che aiutino a tornare sempre alla fonte e allo stile della carità cristiana, come frutto del Vangelo accolto e vissuto, e farsi voce critica nel contesto sociale in cui viviamo, insidiato da crescente individualismo e da forme di chiusura e di “scarto” verso soggetti marginali o “scomodi”.
Una realtà attenta a leggere bisogni e urgenze
Anche in questo tempo di pandemia, la Caritas diocesana ha saputo essere una realtà attenta a leggere bisogni e urgenze, sapendo favorire sinergie e collaborazioni con altre realtà ecclesiali e sociali, con enti amministrativi e comunali, con persone di differente ispirazione ideale, disponibili a mettersi in gioco per condividere povertà diffuse e purtroppo in crescita. Inoltre, da anni sta sviluppando la promozione di housing sociali in collaborazione con la Diocesi stessa, per offrire spazi di dimora temporanea e offrire percorsi di ripartenza e di riabilitazione per persone in gravi difficoltà: accanto alla prima accoglienza, di cui è segno il dormitorio diocesano, c’è la prospettiva di creare reali possibilità di una rinascita
per soggetti particolarmente fragili.
Vi è poi l’attività dei Centri di ascolto, che vogliono essere molto più che uno sportello di servizi e di assistenza: la parola “ascolto” indica uno stile di vicinanza alle persone, con le loro storie, fatiche e ferite, e insieme una volontà di provare a rispondere a urgenze e bisogni in una prospettiva progettuale. Così come il servizio della distribuzione degli alimenti a famiglie in difficoltà dovrebbe sempre essere
occasione di costruire un rapporto e di fare un tratto di cammino insieme.
Un grande “grazie” alla nostra Caritas
Questo e molto di più è la Caritas nella nostra città e diocesi, sul nostro territorio: proprio per esprimere il
legame essenziale di ogni Caritas diocesana con la Chiesa locale, di cui è espressione, al vescovo è riconosciuto il ruolo della presidenza. In realtà, mi è chiesto di custodire e sostenere una realtà di vita che mi precede e mi edifica per la sua testimonianza: ecco perché sento forte il bisogno di dire oggi un grande “grazie” a chi si spende per la vita della Caritas, in Italia e in particolare nella Chiesa di Pavia, ai
suoi responsabili in Diocesi, agli operatori e ai volontari, che spero possano trovare nella Caritas un luogo di crescita nella vita e nella fede. Grazie perché siete una vivente provocazione a mettere al centro il Vangelo e i poveri, riconoscendo che proprio i poveri ci evangelizzano e sono segno trasparente di Gesù, Colui che da ricco si fece povero per noi.
(In foto il Vescovo Corrado con di fronte il direttore di Caritas Pavia Roberto Dionigi, durante una recente visita al magazzino di generi alimentari).