“Negli atti degli Apostoli si racconta che la Chiesa pregava intensamente mentre Pietro era in prigione. Da duemila anni il popolo cristiano prega per il Papa che si trova in pericolo o è infermo. Anche in questi giorni in cui il Santo Padre Francesco è stato ricoverato al Policlinico Gemelli, una intensa preghiera si eleva per lui al Signore da parte dei singoli fedeli e di comunità cristiane nel mondo. Vogliamo unirci pubblicamente anche noi con la recita del Santo Rosario. Lo affidiamo alla potente intercessione di Maria Ssntissima che invochiamo con il titolo di Salus Infirmorum. Ella che è nostra Madre premurosa lo sostenga in questo momento di malattia e di prova e lo aiuti a recuperare presto la salute”.
Si aperta con questa significativa e breve riflessione la serata di giovedì 27 febbraio in Cattedrale a Pavia, dove il popolo dei fedeli pavesi si è riunito per pregare il Santo Rosario con il pensiero rivolto a Papa Francesco. Presente anche il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, che ha accompagnato la preghiera e rivolto un pensiero al Pontefice e al suo stato di malattia e sofferenza alla fine della recita del Santo Rosario: “Questa sera ci siamo ritrovati e abbiamo pregato insieme per Papa Francesco, affinché possa trovare sollievo in questo difficile periodo di malattia e possa risanare”, ha detto Mons. Sanguineti.
Dopo l’accoglienza dei fedeli, per la quale è stata ricreata un’atmosfera di raccoglimento con le luci della Cattedrale volutamente spente e con sull’altar maggiore due soli candelabri con sette fiamme ad illuminare il punto focale del Duomo. Tutte le luci, comprese quelle che illuminano la cupola, sono state accese nel momento in cui la Santa Eucaristia è stata portata sull’altare per avviare l’Adorazione. Da quel momento sono iniziati i canti e le preghiere per accompagnare il Papa in questo difficile momento.