“In realtà, è Dio che scrive la pagina nuova, coinvolgendoci: la vera novità non è il frutto di un’invenzione umana, di una continua sperimentazione pastorale e teologica, ma è il frutto di una partecipazione nostra alla creazione di Dio, alla sua capacità di creare e di ricreare, generando anche forme ed esperienze nuove, in cui rivive l’antico, lo stesso e identico Vangelo, la stessa e inesauribile novità di Cristo. Partecipazione nostra all’azione creatrice di Dio significa santità, conversione del cuore, disponibilità allo Spirito: nell’opera mai conclusa della santità, della vita che risplende della bellezza e della gioia di Dio, siamo chiamati a mettere tutto noi stessi, quindi la nostra intelligenza, la nostra libertà, la fatica del nostro discernimento, i tentativi sempre perfettibili delle nostre scelte. Ciò vale anche per voi, carissimi consacrati e consacrate, chiamati innanzitutto a lasciarvi, sempre di nuovo, afferrare e incantare dal vostro Signore, sentendo in voi l’attrattiva ardente e bruciante della santità, della vita secondo lo Spirito, della sequela radicale di Cristo, dell’abbandono confidente al Padre”.
E’ forse uno dei passaggi più significativi dell’omelia di Mons. Corrado Sanguineti, pronunciata nella tarda mattinata di domenica 2 febbraio, Giubileo della Vita Consacrata. Una festa condivisa dai fratelli e dalle sorelle in Cristo, luce del mondo e portatori della Parola tramite l’offerta della propria vita, che è poi proseguita con un pranzo insieme e con un pomeriggio di testimonianze particolarmente toccanti.
QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO