Venerdì 17 gennaio, è stata una giornata intensa, dedicata al ricordo di Teresio Olivelli. Il Comune di Pavia e le associazioni combattentistiche e d’arma della città (in particolare le sezioni pavesi dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia e Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) hanno voluto commemorare il Beato deponendo una corona di alloro presso la lapide in Piazzetta della Rosa che ricorda il sacrificio e il senso profondo di libertà del giovane Teresio; presente anche il sindaco Michele Lissia. Subito dopo, alle ore 11, la Cattedrale di Pavia ha ospitato la celebrazione per ricordare gli ottant’anni dalla morte del Beato Teresio Olivelli, figura emblematica di fede e carità cristiana. La Santa Messa, officiata in rappresentanza del Vescovo Mons. Corrado Sanguineti dal parroco don Gian Pietro Maggi, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, degli studenti del Liceo Scientifico “Teresio Olivelli” e di numerosi fedeli; la celebrazione si è svolta all’Altare del Suffragio.
In apertura, don Gian Pietro Maggi ha letto il messaggio inviato da Mons. Sanguineti. Il Vescovo ha ricordato con parole intense la figura del Beato Olivelli, descrivendolo come un uomo dalla “vita breve e intensa, segnata da un ardente amore a Cristo e agli uomini”. Mons. Sanguineti ha sottolineato come Teresio Olivelli, nato nel 1916 e morto nel 1945 nel campo di concentramento di Hersbruck, abbia testimoniato con il sacrificio estremo la sua fede e il suo impegno per il prossimo, fino a donare la vita per salvare un compagno di prigionia. La celebrazione ha offerto un’occasione per riflettere sull’eredità spirituale e morale lasciata da Olivelli, definito “ribelle per amore”.
Il Vescovo Sanguineti, nel suo messaggio, ha espresso l’auspicio che la sua figura sia sempre più conosciuta, soprattutto tra le giovani generazioni, come esempio della “bellezza di una vita spesa per alti ideali” e della forza dell’umanità illuminata dalla fede.