Siamo stati voluti, pensati, creati per essere santi, per avere anche noi parte alla vita eterna del Dio amore, d Padre, Figlio e Spirito Santo. In fondo, anche se talvolta coperto da una coltre di distrazione e di dimenticanza, noi portiamo inscritti nel nostro cuore il desiderio e la nostalgia della santità, di un modo d’essere uomini e donne bello, puro, capace di gratuità e di bontà, di letizia e di speranza. Chi di noi non desidera la felicità, che spesso inseguiamo come un sogno sempre sfuggente? Chi di noi non desidera amare ed essere amato in modo vero, autentico, pieno di rispetto e di trepidante meraviglia? Chi di noi non desidera vivere, pienamente, oltre il limite del tempo e della morte? Chi di noi non desidera non perdere il volto di chi amiamo e che sia possibile un amore per sempre, più potente della morte? I santi sono fratelli e sorelle che amando e seguendo Cristo hanno realizzato, per grazia, ciò che il cuore più profondamente e tenacemente desidera, e per questo anche oggi, nella società secolarizzata in cui viviamo e in cui sembra crescere un’estraneità a Cristo e alla fede, là dove gli uomini incontrano presenze così o s’imbattono nella testimonianza di santi dai mille volti, avvertono un’attrattiva”. Così Il vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, nell’omelia pronunciata durante il Pontificale della Festa dei Santi, celebrato in Duomo a Pavia nel pomeriggio di venerdì 1° novembre. Ha poi aggiunto il Presule: “Santità in Dio significa la sua assoluta trascendenza rispetto a noi creature, la pienezza del bene, della verità e della bellezza che Egli è, la sovrabbondanza della sua vita e della sua beatitudine. Santità in noi è partecipare di Dio e della sua inesauribile gioia, ora nel tempo, come inizio e come albore di risurrezione, nella vita di fede, di speranza e di carità, e nel cielo, nell’eternità beata, in modo pieno, ‘in quel regno celesto che compie omne festo che il core ha bramato’ (Jacopone da Todi)”.
QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO PER LA FESTA DEI SANTI 2024
