Carissimi fratelli e sorelle nel Signore,
Vi scrivo questo messaggio alla vigilia della visita Ad limina che compiremo, come vescovi lombardi, da lunedì 29 gennaio a sabato 3 febbraio, a Roma. Forse non tutti sanno di che si tratta: è un’antica tradizione nella Chiesa che i vescovi delle differenti Conferenze Episcopali nazionali, si rechino a Roma, “ad limina apostolorum”, “alle soglie degli apostoli”, cioè le loro
tombe, soglie tra la vita terrena e quella eterna, e incontrino il Papa, successore di San Pietro e i Dicasteri della Curia Romana, celebrino insieme nelle basiliche patriarcali dell’Urbe e vivano un tempo forte di comunione ecclesiale.
In queste settimane, le Conferenze Episcopali Regionali italiane si recano a Roma e, dopo i vescovi piemontesi, siamo noi vescovi lombardi a essere convocati dal Santo Padre per questo incontro che manifesta l’essere parte dell’unica Chiesa cattolica e la nostra comunione cum Petro et sub Petro. La visita avviene dopo dieci anni dalla precedente, che si era svolta durante le ultime settimane del pontificato di Benedetto XVI, nel febbraio 2013.
Lunedì scorso, introducendo i lavori del Consiglio Permanente della CEI, il Presidente dei vescovi italiani, il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha indicato bene il senso e la grazia di questa visita: «Consci del rapporto privilegiato che lega le nostre Chiese con il Papa, stiamo vivendo da oggi la visita ad limina: un momento che rende ancora più manifesta la collegialità quale dimensione necessaria e insostituibile per la Chiesa sinodale. Il nostro venire a Roma è, pertanto, un’opportunità per portare ad limina Petri la ricchezza, la bellezza, ma anche le fatiche dei nostri vissuti ecclesiali e del nostro camminare insieme. Allo stesso tempo, incontriamo il Vescovo di Roma per condividere con lui le sfide odierne per l’annuncio del Vangelo, accogliendo come consegna la sua parola per tutte le nostre Chiese. E tutto questo in uno stile di grande franchezza, requisito essenziale per una Chiesa che voglia essere tutta sinodale».
Per il valore ecclesiale di questo gesto che vivrò con i miei confratelli della Lombardia, vi chiedo di accompagnarmi con la vostra preghiera, perché sia un incontro fecondo per le nostre Chiese in cui essere confermati e sollecitati nella nostra missione di pastori, per la vita delle nostre comunità, per una rinnovata passione a comunicare e a testimoniare a tutti la bellezza del Vangelo.
In particolare, nelle messe di domenica 28 gennaio, invito tutte le comunità parrocchiali e religiose a elevare una preghiera fiduciosa al Signore per noi vescovi lombardi, pellegrini “ad limina Petri”, per Papa Francesco che avremo la gioia d’incontrare per condividere con lui il cammino delle nostre Chiese e per ascoltare da lui una parola che orienti e sostenga nella missione.
Da parte mia, porterò nella preghiera e nelle celebrazioni dei giorni della visita, tutti voi e affiderò ancora una volta a Maria, madre della Chiesa e ai santi apostoli Pietro e Paolo, la vita delle nostre comunità e delle nostre famiglie.
Restiamo in comunione d’affetto e di preghiera.
Pavia, 25 gennaio 2024,
Festa della Conversione di San Paolo