“Sono diventato prete a 29 anni e ora ne ho 58: esattamente il doppio. Dopo 29 anni mi ritrovo nello stesso luogo da dove ero partito, perché il mio primo incarico, da vice-parroco, è stato proprio qui in Borgo Ticino. Ero fresco di Seminario, alle primissime armi, e la parrocchia di Santa Maria in Betlem mi ha subito accolto con grande affetto”. Ha iniziato così don Giulio Lunati, con il suo consueto sorriso e la mitezza che da sempre lo caratterizza, il saluto alla comunità che il Vescovo Corrado Sanguineti gli ha affidato. L’ingresso solenne è avvenuto nella S.Messa del pomeriggio di sabato 7 ottobre, presieduta da Mons. Corrado. Tanti i fedeli e i borghigiani che hanno voluto accogliere il nuovo parroco. “E’ una bella coincidenza che nella celebrazione in cui accogliete don Giulio come nuovo parroco, la Parola di Dio presenti l’immagine della vigna che rappresenta il popolo di Israele – ha affermato, nella sua omelia, il Vescovo Corrado -. E’ una vigna che delude il Signore, perché non ha dato i frutti sperati. Ma la vigna del Signore siamo anche noi, che siamo il suo popolo e la sua Chiesa. E lo siete anche voi, comunità di Santa Maria in Betlem, che vivete questo importante momento di passaggio insieme a quella di San Michele dalla quale proviene don Giulio. E’ giusto e comprensibile che viviate con fatica il distacco da don Fabio Curti, che qui ha operato bene. Però non dimenticate mai che ogni parroco è un semplice operaio nella vigna del Signore. Accogliete dunque con speranza e gioia il nuovo parroco: tra l’altro per don Giulio si tratta di un ritorno tra voi. Il Signore deve sempre essere centrale nella nostra vita, prima di tutto attraverso la preghiera come ricordo nella nuova lettera pastorale”.
SUL PROSSIMO NUMERO DE “IL TICINO”, NELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI PAVIA E IN EDICOLA DA VENERDI’ 13 OTTOBRE, POTRETE LEGGERE IL SERVIZIO INTEGRALE SULL’INGRESSO DI DON GIULIO LUNATI A SANTA MARIA IN BETLEM
