“Maria è l’unica creatura che non è stata sfiorata dal peccato, non porta in sé l’eredità oscura che la prima ribellione dei nostri progenitori ha lasciato in tutti i figli nati da donna, e che noi chiamiamo “peccato originale”. Una privazione di bene e di santità, di vita e di grazia che caratterizza drammaticamente l’esistenza di ogni uomo e che determina la nostra concreta e storica condizione umana: siamo feriti, segnati da una mortale debolezza che ci porta a decadere, a cedere al peccato e alla menzogna, a essere incapaci di vivere all’altezza del bene, all’altezza del desiderio del cuore”.
Così i Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, durante l’omelia della celebrazione della festività dell’Immacolata Concezione, Santa Messa che si è svolta come da tradizione presso la chiesa di San Francesco. Durante la sua omelia, il Vescovo ha anche voluto ricordare come “ogni vita umana, appena concepita e già abbracciata dall’eterno amore del Padre, chiede di essere accolta, rispettata e amata: si comprende allora che l’aborto – chiamato più dolcemente “interruzione di gravidanza” come se fosse solo l’interruzione di un processo naturale – è soppressione di un essere umano innocente, e per questo motivo il Concilio Vaticano II lo qualifica, al pari dell’infanticidio, come «abominevole delitto». È assurdo ed è contro ragione parlare di un “diritto all’aborto”! E si deve fare tutto il possibile per sostenere e accompagnare le donne in difficoltà, tentate o a volte indotte a ricorrere a questa scelta, che oltre a determinare la morte di una creatura innocente, genera sempre una ferita profonda nel cuore della madre, spesso lasciata sola. Una società veramente attenta al bene della donna e al diritto del soggetto più debole e inerme, che è il nascituro, dovrebbe fare di tutto per evitare la tragedia e il male oggettivo dell’aborto e favorire le associazioni che cercano di venire in aiuto alle donne e che si fanno promotrici di una cultura della vita e per la vita”.