“Questa sera, abbiamo contemplato nella preghiera, nel silenzio, nell’ascolto dei testi e delle testimonianze come il mistero della croce tocchi, in modo singolare, il mondo del carcere, un mondo fatto da persone, da storie, da ferite e da guarigioni, da sofferenze e da speranze. Sono i volti dei fratelli detenuti, delle guardie della Polizia penitenziaria, del personale che opera nel carcere, degli operatori e dei volontari che, in vario modo, cercano di abitare questo mondo, perché non resti chiuso e isolato dalla società, dalla comunità civile e cristiana”.
Così il Vescovo di Pavia, Mons. Sanguineti, nella breve omelia per la Via Crucis cittadina di venerdì 8 aprile in Duomo. La serata di riflessione e celebrazione è stata dedicata al carcere e a tutte le figure che vi vivono e vi lavorano. La Croce realizzata alla Casa del Giovane su progetto dei detenuti di Torre del Gallo ha fermato ad ogni stazione raggiungendo l’altare accanto alla Croce della Misericordia, opera dipinta a mano dalla volontaria Luigia Aragozzini e dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Paliano (Frosinone), benedetta da Papa Francesco il 14 settembre 2019 e conosciuta per la sua capacità di “parlare” ad ogni detenuto attraverso le immagini dipinte che rappresentano la liberazione di S.Paolo e di S.Pietro dalla prigione, delle donne carcerate, dei volontari che dedicano il loro tempo libero e ai piedi della croce il popolo orante, la Polizia penitenziaria e i detenuti condannati a morte.
QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO , che ha anche ringraziato di cuore il Cappellano del carcere di Pavia don Dario Crotti.