Esattamente trent’anni fa san Giovanni Paolo II istituì la Giornata Mondiale del Malato (che cade l’11 di febbraio) per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie cattoliche e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura. Come è consuetudine annuale, Mons. Sanguineti ha celebrato la Santa Messa pomeridiana all’RSA Pertusati di Pavia nel pomeriggio di venerdì 11 febbraio.
Il tema scelto per la Giornata del Malato del 2022 è “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36):”Un tema che ci fa anzitutto volgere lo sguardo a Dio ‘ricco di misericordia’ (Ef 2,4) – ricorda papa Francesco nel suo messaggio dedicato alla Giornata -, il quale guarda sempre i suoi figli con amore di padre, anche quando si allontanano da Lui. La misericordia, infatti, è per eccellenza il nome di Dio, che esprime la sua natura non alla maniera di un sentimento occasionale, ma come forza presente in tutto ciò che Egli opera. È forza e tenerezza insieme. Per questo possiamo dire, con stupore e riconoscenza, che la misericordia di Dio ha in sé sia la dimensione della paternità sia quella della maternità (cfr Is 49,15), perché Egli si prende cura di noi con la forza di un padre e con la tenerezza di una madre, sempre desideroso di donarci nuova vita nello Spirito Santo”. E prosegue il Papa: “Testimone sommo dell’amore misericordioso del Padre verso i malati è il suo Figlio unigenito, Gesù. Quante volte i Vangeli ci narrano gli incontri di Gesù con persone affette da diverse malattie! Egli «percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo» (Mt 4,23). Possiamo chiederci: perché questa attenzione particolare di Gesù verso i malati, al punto che essa diventa anche l’opera principale nella missione degli apostoli, mandati dal Maestro ad annunciare il Vangelo e curare gli infermi? (cfr Lc 9,2)”.
Nel messaggio del Papa anche un pensiero per coloro che lavorano nel mondo sanitario: “Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all’assistenza e alla cura dei malati, come pure ai numerosi volontari che donano tempo prezioso a chi soffre. Cari operatori sanitari, il vostro servizio accanto ai malati, svolto con amore e competenza, trascende i limiti della professione per diventare una missione. Le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre. Siate consapevoli della grande dignità della vostra professione, come pure della responsabilità che essa comporta”.