Festa patronale di San Siro: “Non offuschiamo il nostro bisogno del Cielo”

Quale parola ci regalerebbe oggi San Siro, primo Vescovo di Pavia? In tempi così incerti come quelli che stiamo vivendo ormai da diverso tempo, la domanda di fondo posta dal Vescovo di oggi, Mons. Corrado Sanguineti in occasione della Festa di San Siro di giovedì 9 dicembre celebrata con il Pontificale delle ore 18 in Duomo, spinge inevitabilmente ogni cristiano ad osservare la propria fede e ogni uomo a riflettere sulla vita che conduce ogni giorno. “Viviamo un tempo segnato da non poche contraddizioni – ha detto Mons. Sanguineti nella sua omelia -. Da una parte, nel vissuto e nella coscienza diffusa, anche in questa società sempre più secolarizzata, permangono e anzi si manifestano aspetti e convinzioni che, almeno alla radice, sono legati al cristianesimo e alla sua concezione ideale e morale: il senso della dignità della persona e dei suoi
diritti intangibili, la solidarietà e la condivisione dei bisogni e delle sofferenze altrui – pensiamo la ricchezza del volontariato, nelle sue varie espressioni o il fiorire di tantissimi gesti e iniziative di servizio e di carità verso i fragili, i poveri, le famiglie in difficoltà (…). Dall’altra parte, invece, ci sono fenomeni e orientamenti ideali sempre più estranei alla fede cristiana, sempre più lontani da quell’umanesimo cristiano che, per secoli, ha plasmato il vissuto delle famiglie e delle persone, ha creato atteggiamenti e istituzioni, e vanno emergendo questioni cruciali per il presente e il futuro delle nostre società, per il cammino delle nuove generazioni”. Il Vescovo, facendo riferimento anche al suo recente editoriale apparso sul settimanale diocesano Il Ticino, ha richiamato i numerosi aspetti critici che caratterizzano la società odierna, tra cui il dramma dei migranti e dei profughi, la crisi demografica “unita a una sfiducia nel futuro, e la crescita, nell’Occidente ricco e sazio, di una mentalità di morte, che difende il ‘diritto” all’aborto’, all’eutanasia e al suicidio assistito, in nome di una libertà assoluta che vuole disporre totalmente di sé; infine, la diffusione di pratiche come l’utero in affitto e le varie forme di fecondazione artificiale, che sempre più trasformano la generazione di un figlio a un processo di produzione, con l’esito di ridurre il bambino concepito a oggetto di commercio”.
Ed allora ecco che qui si innesta la “voce” di San Siro che “ci richiama a essere una Chiesa che evangelizza, che desidera annunciare e testimoniare lo sguardo nuovo, che nasce dalla fede, sulla vita, sulla morte, sulla sofferenza, sull’amore umano, su tutto! Certo è un Vangelo che si annuncia, che si comunica con la parola e con la vita, è un Vangelo che si celebra, ridando centralità e valore all’Eucaristia: cari cristiani della Chiesa pavese, ritorniamo a vivere con fedeltà la messa, ogni domenica, ritroviamoci come popolo di Dio nelle nostre chiese, nei nostri oratori, ridiamo spazio alla preghiera nelle famiglie e accompagniamo i nostri figli alla scoperta di Gesù, alla bellezza di essere cristiani!”.

QUI E’ POSSIBILE SCARICARE E LEGGERE L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO, MONS. SANGUINETI, IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DI SAN SIRO.