“I santi sono i testimoni più limpidi e più convincenti del destino per cui siamo stati creati, voluti e chiamati all’esistenza, noi che potevamo non esserci, noi che ieri non eravamo e domani non calcheremo più questa terra benedetta e dolorante, noi così fragili e apparentemente ‘insignificanti’ nella sterminata distesa dei millenni e del cosmo, eppure capaci di penetrare con la nostra intelligenza la realtà nelle sue inesauribili ricchezze e di avvertire domande immense, che ci superano e ci fanno trasalire di stupore e di tremore. Noi siamo quel punto infinitesimale del creato che è coscienza di sé, anzi è coscienza del cosmo, è esigenza e grido di un significato totale”.
E’ uno dei passaggi più significativi dell’omelia pronunciata dal Vescovo di Pavia, Mons. Sanguineti, durante il Pontificale di Tutti i Santi, celebrato in Cattedrale nel pomeriggio di lunedì 1° novembre (e trasmesso in diretta dal canale YouTube diocesano). Nella riflessione di Mons. Corrado è contenuto uno spunto prezioso, quello della vita non sempre facile dei Santi che hanno sempre dovuto affrontare situazioni complesse e dolorose e lo hanno fatto con la gioia e il sorriso dell’ispirazione divina: “La chiamata alla santità come destino e senso dei nostri giorni, ed è l’esperienza della gioia, sempre in una forma aurorale, iniziale. I santi vivono un’esistenza drammatica, non comoda, che si lascia ferire dalle sofferenze dei fratelli e dal dolore del mondo, che conosce il combattimento spirituale contro il peccato, le tentazioni, l’oscurità dell’anima, e allo stesso tempo lieta, in pace, perché sempre di più si riconoscono figli amati”.
QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO SANGUINETI.
(Foto di don Gabriele Maini)