“Pur con i nostri umani limiti e le nostre povertà, noi oggi attestiamo il dono di essere una Chiesa dalle mille lingue e dai mille volti, dove ogni popolo può trovare casa e dove ognuno di noi porta l’originalità della propria storia e cultura, delle proprie espressioni e tradizioni di fede, ed è bello dare questa testimonianza come comunità cristiana qui a Pavia, nella nostra Diocesi. Certo siamo in cammino e siamo chiamati a crescere e a vivere sempre di più il dono della fraternità in Cristo, come segno di speranza per tutti: noi, cristiani originari di questa terra, siamo chiamati ad aprire il cuore al dono della vostra presenza, alla freschezza della vostra fede e voi, cari amici, ospiti e dimoranti tra noi, siete chiamati a custodire la vostra identità come un’identità aperta, che sa farsi dono e inserirsi nel tessuto delle nostre comunità, arricchendole”.
La presenza delle diverse provenienze come arricchimento della comunità. Ruota attorno a questo assunto l’omelia che Mons. Corrado Sanguneti, Vescovo di Pavia, ha pronunciato nel tardo pomeriggio di domenica 23 maggio, in occasione della tradizionale Festa dei Popoli, la cui celebrazione si è svolta, come sempre, nella chiesa di Santa Maria del Carmine. Una celebrazione che l’anno scorso, a causa della pandemia da Covid-19, era stata completamente sospesa e che quest’anno ha avuto anche il significato del ritrovarsi insieme dopo tante sofferenze e lontananze.
(Foto di don Gabriele Maini)
QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO IN OCCASIONE DELLA SANTA MESSA DEI POPOLI IN CARMINE