Carissimi studenti, docenti, e membri del personale scolastico delle scuole statali e paritarie di ogni grado presenti nella Diocesi di Pavia,
all’inizio di questo nuovo anno scolastico desidero raggiungervi con questo messaggio, per condividere con voi la trepidazione e la gioia di poter riprendere la vita scolastica, in presenza, dopo il lungo periodo dell’interruzione, dovuto alla pandemia, dalla quale non siamo ancora usciti.
In questi mesi, stringeva il cuore passare davanti alle vostre scuole, chiuse e abitate da un profondo silenzio, e immagino che, nonostante l’impegno di voi docenti e di voi studenti nel realizzare le lezioni attraverso i mezzi della comunicazione digitale, in forma differenziata secondo i differenti ordini di scuola, tutti abbiate avvertito una mancanza.
Perché la scuola non è solo trasmissione di contenuti da imparare, la scuola, a tutte le età, è innanzitutto vita, è luogo di relazioni, dove nascono amicizie e legami, è cammino d’introduzione alla realtà, attraverso l’avventura della conoscenza, è apertura alla ricerca del bello, del vero e del buono, è tempo di una progressiva scoperta di sé, del proprio cuore, delle domande che da sempre appassionano gli uomini e le donne e li muovono nell’inesausta ricerca di ciò che rende la vita grande e degna d’essere vissuta.
Per questo motivo, vorrei che voi tutti abbiate a sentire la Chiesa, la comunità cristiana come amica e alleata del vostro impegno, della vostra dedizione, della cura che tutti siete chiamati a mettere, per rendere le vostre scuole dei luoghi belli e vivi, che in alleanza con le famiglie e con altre realtà, compiono l’opera più preziosa per la vita di un popolo e di una nazione: l’educazione e
la formazione delle nuove generazioni, di coloro che sono già un presente carico di futuro.
So che nell’avvio di questo nuovo anno, non mancano motivi di preoccupazione, per la complessità delle norme da seguire, in vista del mantenimento della salute e del contenimento dei possibili contagi, per qualche ritardo nell’approntare tutto il necessario; ho presente anche la situazione sempre delicata di voi insegnanti precari e la difficoltà di assicurare la partenza di tutti i corsi d’insegnamento.
Tuttavia, mi permetto di rivolgere un primo invito a voi insegnanti: non fatevi troppo condizionare dalle insolite modalità di dovere fare scuola, non perdete il gusto d’insegnare e di entrare in rapporto con i vostri alunni, sapendo cogliere nei loro occhi e nel loro volto la bellezza e talvolta il dramma di una vita che freme.
E a voi studenti dico: vivete la scuola come occasione e luogo per crescere in umanità, per aprire il cuore al mistero della vita, per acquisire una formazione seria e affidabile che vi permetterà d’essere protagonisti e di dare il vostro apporto per l’edificazione di una società più giusta, più attenta a chi è fragile, più rispettosa della nostra casa comune, questa splendida terra dove abitiamo, affidata alla nostra cura e alla nostra operosità.
Niente sarà come prima, ma questo non significa che debba essere peggio di prima: sarà il tempo della novità in cui potrete essere l’adesso di Dio in una realtà che appartiene a voi soltanto; così il vostro impegno non si esaurisca nello studio, ma si concretizzi nella cura per i vostri compagni di classe e nell’attenzione per la vita di comunità a scuola e da lì diventi attenzione premurosa per il nostro Paese e per il mondo intero. C’è un presente da costruire e non può che partire da voi!
Buon anno scolastico a tutti voi!
Pavia, venerdì 11 settembre 2020
+ Corrado vescovo