Il 14 luglio del 1614 nasceva al cielo San Camillo de Lellis, colui che nelle piaghe dei malati incurabili ha saputo vedere e riconoscere le sofferenze di Cristo Crocifisso fondando l’ordine dei Camilliani e spendendo tutta la sua esistenza accanto agli infermi. Domenica 12 luglio il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, celebrerà la Santa Messa nella chiesa dell’Ospedale San Matteo (con ingresso da via Forlanini) alle ore 10 sia per ricordare la figura del padre fondatore dei Camilliani che per esprimere ancora una volta gratitudine e vicinanza agli operatori dell’ospedale pavese, medici ed infermieri che si sono spesi in prima persona durante l’emergenza pandemica del Covid-19 e che continuano il loro lavoro spesso tra mille difficoltà.
Oggi, al Policlinico San Matteo, si dedicano alla cura spirituale dei degenti tre padri Camilliani: Mario Viganò, padre Florent Dagdelou e padre Bernard Besson; il secondo e il terzo sono rispettivamente originari del Benin e dell’isola di Haiti. Il carisma che li guida è proprio quello di restare accanto ai sofferenti seguendo le orme di San Camillo de Lellis, beatificato il 7 aprile 1742 da Benedetto XIV, che lo canonizzò il 29 giugno 1746. Nel 1886 papa Leone XIII lo dichiarò, insieme con san Giovanni di Dio, “Patrono degli ospedali e dei malati”; Pio XI, il 28 agosto 1930, lo proclamò, sempre insieme col fondatore dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, “Patrono degli infermieri”; Paolo VI, infine, nel 1964, lo proclamò Patrono della Regione Abruzzo e, nel 1974 “Protettore particolare della sanità militare italiana”.
Su Il Ticino di venerdì 10 luglio sarà presente un ampio approfondimento dedicato alla storia di San Camillo de Lellis.