“Così possiamo vivere le prove della vita, le inevitabili contraddizioni, le fatiche, la malattia, questa circostanza che segna i nostri giorni: non semplicemente con sopportazione, o con rassegnazione, ma accettando di aderire al mistero e al disegno del Padre, fidandoci di lui e delle sue vie, anche quando non le comprendiamo, e sembrano essere contro di noi! Non è che Dio vuole la pandemia che sta seminando morte e dolore nel mondo: la natura ha i suoi meccanismi e ci possono essere anche responsabilità umane, nel modo in cui all’origine dell’epidemia si è coperto con il silenzio ciò che stava accadendo e nella diffusione del virus. Dio sta con noi e ci ha donato l’intelligenza e tante risorse da mettere in campo per combattere e vincere il virus letale, e nello stesso tempo ci chiede di fidarci di Lui, di affidarci a Lui, di accettare e abbracciare ciò che accade, anche la malattia, il dolore, l’ansia, la morte, come strada per essere suoi, come luogo di un abbandono profondo a lui, al suo amore che trasforma la sofferenza in feconda purificazione e la morte in passaggio alla Vita”.
E’ la conclusione dell’omelia con cui Mons. Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, ha celebrato nella cripta della Cattedrale, la Santa Messa della domenica delle Palme, svoltasi senza la tradizionale benedizione dei ramoscelli di ulivo che verrà posticipata al termine dell’emergenza Coronavirus. La celebrazione è stata trasmessa in diretta dall’emittente televisiva locale TelePavia; presenti alla Santa Messa don Giampietro Maggi, don Davide Rustioni, don Innocente Garlaschi, don Giuseppe Torchio e il segretario don Nicolas Sacchi; l’animazione liturgica è stata affidata a don Riccardo Santagostino Baldi.
Come ogni domenica, al termine della celebrazione, il Vescovo Corrado ha benedetto la città da piazza della Vittoria (foto principale).
QUI E’ DISPONIBILE L’OMELIA INTEGRALE PRONUNCIATA DAL VESCOVO CORRADO.