“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. Questo versetto biblico, tratto dal vangelo di Matteo, sarà il titolo per la Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà il prossimo 11 febbraio. L’invito è di ricordarci dei tanti ammalati, persone sole, anziani che stanno attraversando un tempo particolarmente delicato della loro vita facendogli capire che Gesù è, per noi cristiani, un medico dei corpi e delle anime, l’unico in grado di dare senso alla nostra sofferenza. La comunità cristiana è così chiamata a stare vicino e accompagnare queste persone stanche e oppresse dal peso della malattia e della fragilità.
A livello diocesano l’ufficio di Pastorale della Salute, guidato dal dott. Giovanni Belloni e dalla dott.ssa Lorenza Bergamaschi, ormai da anni s’impegna nell’elaborare iniziative, eventi e percorsi di formazione proprio per sensibilizzare le comunità cristiane a questo tema molto delicato. Uno dei nuovi progetti che l’ufficio sta cercando di realizzare consiste nel creare un legame tra pastorale giovanile e sanitaria creando una serie di iniziative al fine di opporsi all’attuale “cultura dello scarto” che vede il malato o l’anziano non come una risorsa, ma come un peso.
In occasione della Giornata Mondiale del Malato ogni parrocchia o struttura sanitaria ha organizzato al suo interno momenti di preghiera, riflessione, condivisione con le persone sofferenti. Alcune realtà, ad esempio, anche grazie al materiale fornito, vivono celebrazioni liturgiche invitando in chiesa anziani o malati coinvolgendo spesso associazioni di volontariato, pregano con il rosario meditato, celebrano il Sacramento dell’Unzione degli Infermi, oppure si recano a Lourdes portando ai piedi della Madonna intenzioni e suppliche.
A livello diocesano, Mons. Vescovo celebrerà la Santa Messa alle ore 16 il giorno 11 febbraio presso la parrocchia di Trivolzio. Questa scelta è dettata dal fatto che stiamo vivendo il giubileo di San Riccardo Pampuri che per anni ha curato, prima come medico e poi come frate, malattie del corpo e dello spirito.
Don Alberto Manelli