“San Francesco è un santo che ha profondamente avvertito e manifestato un vivo amore all’Eucaristia e al sacerdozio, percepiti come forme e segni visibili della presenza di Cristo in mezzo agli uomini. All’origine della “conversione” del giovane figlio di Pietro da Bernardone, c’è l’incontro con il Signore Gesù nella carne straziata e dolorante dei lebbrosi, nel volto del Crocifisso a San Damiano, nel santissimo sacramento dell’altare”.
Le parole dell’omelia pronunciata dal Vescovo Corrado Sanguineti hanno ricordato, lo scorso venerdì 4 ottobre (giorno della celebrazione della memoria liturgica), presso il convento dei Frati Francescani di Canepanova a Pavia, la figura di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e santo particolarmente amato da tanti, canonizzato il 19 luglio 1228 (a soli due anni dalla morte avvenuta tra il 3 e il 4 ottobre del 1226) da Papa Gregorio IX. “Nel suo celebre Testamento, scritto da lui poco prima di morire, racconta i momenti iniziali della sua esperienza di conversione, e dà voce alla sua fede nell’Eucaristia e al senso altissimo del sacerdozio, della dignità che avvolge ogni ministro del Signore, anche il più povero e indegno!” ha ricordato ancora monsignor Corrado Sanguineti, riferendosi alla centralità dell’Eucaristia, filo conduttore di questo nuovo anno pastorale diocesano.
L’omelia integrale pronunciata da monsignor Sanguineti è scaricabile a questo link