“Se guardiamo all’opera di Sant’Agostino, pastore fedele della chiesa d’Ippona dal 395 fino alla sua morte nel 430, noi vediamo un uomo di Dio che ha incarnato la figura del discepolo che ascolta la Parola e, nello stesso tempo, del pastore che annuncia il Vangelo e non fa mancare al suo popolo il pane sostanzioso della verità e della sana dottrina. Il grande dottore della grazia è stato innanzitutto un credente, un figlio della Chiesa che, non senza fatica, ha scoperto il tesoro della Scrittura, si è sempre più abbeverato alla fresca sorgente della Parola di Dio, tanto da dimorare in essa e da farne la sua casa”.
E’ questo uno dei passaggi dell’omelia pronunciata dal Vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti, in occasione della celebrazione della S. Messa da lui presieduta la mattina di mercoledì 28 agosto nella basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, in occasione della Solennità di S. Agostino. Un momento particolarmente sentito dalla comunità Agostiniana di Pavia e dalla città, cheha in Sant’Agostino il proprio compatrono. “Da un anno circa, in questa basilica, ogni primo venerdì del mese, si prega per tutti i vescovi del mondo – ha voluto ricordare ancora monsignor Sanguineti – soprattutto per quelli impediti o ostacolati nel loro ministero, comprendendo nella preghiera anche il Papa, vescovo di Roma, fondamento visibile e perpetuo dell’unità della Chiesa, chiamato a essere padre e maestro nella confessione della fede in Cristo. Preghiamo oggi Sant’Agostino perché i pastori della Chiesa, alla scuola del grande vescovo d’Ippona, siano i primi uditori della Parola, i maestri che assicurano la trasmissione della sana dottrina, i padri che vegliano sui figli, sapendo anche indicare gli errori o le “mezze-verità” che possono inquinare e deturpare la pienezza della fede cattolica e apostolica. Che nessun pastore abbia paura di fronte ai lupi, che non manchi la parola umile e ferma del Vangelo di Cristo!”.
Qui è possibile scaricare l’omelia integrale pronunciata dal Vescovo Corrado.