La Festa delle Sacre Spine a Pavia è il simbolo della comunità che si riunisce attorno alla devozione e alla preghiera: tantissimi i fedeli che hanno gremito la Cattedrale di Pavia nella serata di lunedì 10 giugno per raccogliersi davanti al Mistero.
Già dalla serata della Veglia di Pentecoste, la reliquia delle Sante Spine è stata esposta in Cattedrale: dall’incorniciatura barocca in stucchi dorati, con angeli sulle nubi e le figure della Religione e della Patria che custodisce il reliquiario seicentesco in argento e cristalli con le Sante Spine della corona di Cristo, è scesa la “Nivola”, ovvero l’antico meccanismo che consente di far calare la preziosa reliquia sopra una nuvola dorata e che, al termine della intensa serata di lunedì, ha riportato le tre Spine al loro posto, ovvero sopra l’altare maggiore del Duomo.
La processione è stata preceduta dalla celebrazione dei Vespri che ha raccolto in Cattedrale moltissimi fedeli che hanno occupato tutti i posti disponibili; è seguita poi la processione vera e propria da piazza del Duomo, passando per via Omodeo, piazza Vittoria, via del Comune, Corso Strada Nuova, corso Cavour, via Parodi, via Menocchio e ritorno in piazza Duomo con rientro in Cattedrale, dove il Vescovo Corrado Sanguineti ha pronunciato il consueto messaggio diretto alla città e alle cariche istituzionali presenti (tra cui il neo-sindaco Fabrizio Fracassi e il prefetto Silvana Tizzano).
“Questa sera, venerando le Sante Spine, vogliamo sostare anche noi davanti al volto dell’Ecce Homo, dell’Uomo dei dolori – ha detto il Vescovo Sanguineti – e raccogliere un messaggio che tutti possono percepire, credenti e non credenti, un messaggio per la nostra città che ha visto in questi mesi l’avvicendarsi di nuove persone chiamati ad assumere incarichi istituzionali rilevanti a livello amministrativo, civile, sanitario, sociale e culturale. «Ecco l’uomo!»:: guardando Gesù che nell’ora della sua Passione condivide la sorte d’innumerevoli uomini e donne, vittime della violenza gratuita , dell’ingiustizia, di forme inumane di discriminazione e di persecuzione, d’esclusione e di “scarto”, noi tutti siamo richiamati a sostare sul volto sofferente di ogni figlio d’uomo , perché è proprio nella debolezza e nel dolore che traspare la verità dell’uomo, il suo essere bisognoso di amore e di cura. Allo stesso tempo, quando noi viviamo, sotto forme diverse, l’esperienza dell’umano soffrire, siamo restituiti alla nostra umanità reale, fragile e possiamo riscoprire la ricchezza di ciò che conta: le relazioni buone che ci sostengono, gli ideali grandi che danno orizzonte alla vita e le aperture al mistero dell’essere che ci trascende e che nella fede acquista il volto di un Dio Padre provvido e fedele“.
“Questo, allora, è il messaggio che la festa delle Sante Spine consegna a noi, alla chiesa e alla città di Pavia – ha proseguito ancora monsignor Corrado -: non passiamo mai oltre, ogni volta che incontriamo un fratello che soffre, che, anche senza dire nulla, chiede un aiuto, uno sguardo accogliente. È un messaggio che affido, in particolare, a chi ha responsabilità di vario genere nella nostra città.
Non giriamo gli occhi e il cuore da un’altra parte davanti agli anziani soli che abitano nei nostri quartieri, davanti alle famiglie che vivono disagi sociali e relazionali, davanti ai ragazzi e agli adolescenti che riempiono il vuoto e la noia con l’uso dell’alcool, delle droghe, con forme di trasgressione che portano a banalizzare l’affettività e la sessualità. Ci sia un’alleanza buona e forte nella grande opera dell’educazione, tra le famiglie, la scuola, le parrocchie con gli oratori, tutte le varie associazioni di volontariato che possono offrire esperienze belle e positive. Non giriamo gli occhi e il cuore davanti ai giovani e anche meno giovani che faticano a trovare un
lavoro stabile e dignitoso, davanti agli immigrati che sono tra noi e che spesso portano con sé storie drammatiche di povertà e di violenza!”.
Qui è possibile leggere e scaricare il messaggio alla città e ai fedeli pronunciato dal Vescovo Corrado Sanguineti