Domenica 2 giugno cade la Solennità dell’Ascensione del Signore, avvenimento della vita di Cristo descritto nei vangeli (Mc16,19;Lc24,50-53) e negli Atti degli Apostoli (At1,6-11). La festa cristiana viene celebrata 40 giorni dopo la domenica di Pasqua e prima della Pentecoste. Con la solennità dell’Ascensione di Gesù al Cielo si conclude la vita terrena di Gesù che con il suo corpo, alla presenza degli apostoli, si unisce fisicamente al Padre, per non comparire più sulla Terra fino alla sua Seconda venuta per il Giudizio finale. Nel Credo degli Apostoli l’Ascensione viene menzionata con queste parole: «Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine». L’intento dei racconti dell’Ascensione non è quello di descrivere il reale ritorno al Padre, ma di far conoscere alcuni tratti dell’ultima manifestazione di Gesù, una manifestazione di congedo, necessaria perché Egli deve ritornare al Padre per completare tutta la Redenzione.
Nello stesso giorno, il 2 giugno, cade anche la 53° Giornata delle Comunicazioni Sociali, momento annuale dedicato ad una ampia riflessione sul mondo delle comunicazioni della Chiesa Cattolica. «“Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana” è il titolo del messaggio diffuso da Papa Francesco all’inizio dell’anno proprio in vista della Giornata con lo scopo di richiamare l’attenzione su una comunicazione il più autentica possibile, anche nell’era di internet: “La rete è una fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili – ha scritto il Papa nel suo messaggio -. Se internet rappresenta una possibilità straordinaria di accesso al sapere, è vero anche che si è rivelato come uno dei luoghi più esposti alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito”. “L’uso del social web è complementare all’incontro in carne e ossa – ha proseguito il Santo Padre – che vive attraverso il corpo, il cuore, gli occhi, lo sguardo, il respiro dell’altro. Se la rete è usata come prolungamento o come attesa di tale incontro, allora non tradisce se stessa e rimane una risorsa per la comunione”.
Sul settimanale Il Ticino di venerdì 31 maggio, ampio spazio a questa notizia.
A questo link è possibile leggere e scaricare il messaggio integrale che papa Francesco ha diffuso per la 53° Giornata delle Comunicazioni Sociali.