La vita di Gesù come vita della Chiesa Cattolica e di tutti gli uomini, tra gli alti e bassi dell’esistenza che riflettono la gioie e le sofferenze di Cristo. Su questo assunto si è sviluppata l’omelia pronunciata dal Vescovo Corrado Sanguineti in occasione della Santa Messa delle Palme celebrata domenica 14 aprile in Cattedrale a Pavia.
“Ci sono tempi, sia nella vicenda personale di ciascuno di noi, sia nella vicenda della Chiesa, in cui siamo come associati a momenti luminosi, carichi di gioia e di promessa, della vita di Cristo – ha detto monsignor Sanguineti durante la sua omelia -: gli inizi nella custodia amorosa di Maria e di Giuseppe, la predicazione in Galilea, quella sorta di ‘primavera’ nell’azione di Gesù, che suscita l’entusiasmo delle folle e l’adesione di nuovi discepoli, l’entrata festosa di Cristo a Gerusalemme, che abbiamo rievocato nella benedizione delle palme, gli incontri del Risorto, nei quali rinasce la fede messa alla prova nelle ore della passione e della morte di Cristo, e si ricostituisce una nuova comunità in cammino, le manifestazioni potenti dello Spirito, nei primi passi della Chiesa apostolica. Allo stesso modo, ci sono tempi e passaggi nei quali invece ci è chiesto di unirci al Cristo “paziente”, al Cristo che patisce e che soffre, che vive la sua passione d’amore e di dolore: ci sono dei santi, delle anime elette, chiamate, in modo singolare e intenso, a rivivere l’agonia e la sofferenza del Signore, offrendo la loro preghiera con Gesù, espiando con lui i peccati del mondo, e ci sono stagioni della vita personale o ecclesiale che si presentano come tempo di passione”.
Chiari, nelle parole di monsignor Sanguineti, anche i riferimenti a diverse e problematiche situazioni odierne: “Pensiamo, soprattutto nel nostro mondo occidentale, moderno e sviluppato, ai segni di una fede debole, che sembra svanire nella vita di tanti nostri contemporanei – ha richiamato il Vescovo -: le chiese che si svuotano (in certi paesi europei è in atto un processo impressionante d’impoverimento e di sparizione della Chiesa) le vocazioni che faticano a maturare, le scelte morali e i comportamenti sempre più estranei al Vangelo e alla legge di Dio, l’incertezza e la confusione che serpeggiano nel popolo cristiano, e poi gli scandali pesanti degli abusi sessuali di ministri sacri su minori, che rischiano d’infangare il volto della Chiesa, con generalizzazioni indebite e ingiuste”.
(Foto di Davide Barbieri)
L’omelia integrale pronunciata dal Vescovo Corrado durante la Santa Messa della domenica delle Palme è riportata qui