Un breve momento di riflessione e preghiera con la lettura di alcuni brani della Laudato Si’ di Papa Francesco, la seconda Enciclica del Pontefice dedicata alla cura della terra, la nostra “Casa Comune”. Nel pomeriggio di giovedì 3 gennaio, esattamente un anno dopo lo scoppio dell’incendio che devastò la discarica abusiva della zona e bruciò 1.800 tonnellate di rifiuti di varia natura, un gruppo di fedeli si è riunito davanti ai cancelli del capannone per pregare, sotto la guida di don Edoardo Peviani della parrocchia di Corteolona; a partecipare all’iniziativa anche il comitato Vivo La Bassa, presieduto da Gabriele Grossi. Una iniziativa nata spontaneamente e che vorrebbe essere anche un piccolo segnale: “A distanza di tanto tempo i rifiuti sono ancora presenti nell’area – ha detto don Peviani – e la preoccupazione dei residenti resta. L’unico cambiamento è rappresentato dalla realizzazione della pista ciclabile che collega Corteolona a Genzone e che lambisce l’area sequestrata; per il resto si ha la sensazione che tutto sia cristallizzato”.
Di fatto, ad un anno dal rogo, la rimozione di rifiuti bruciati e la bonifica dell’area non sono mai partite.
Sul numero del settimanale Il Ticino di venerdì 11 gennaio un articolo ampio dedicato all’iniziativa di preghiera e alla situazione odierna del sito di Corteolona.
(Foto di Giancarlo Cavallaro – Terre Benedettine – Libera associazione per lo sviluppo sostenibile della Bassa Pavese)