Cinquemila abitanti, un centinaio di bimbi in età di asilo o poco più, tanti giovani che si stanno avvicinando alla parrocchia e un oratorio chiuso ormai da una decina d’anni che necessita di interventi strutturali urgenti. La comunità e la chiesa del Borgo Ticino, zona ad alta gradazione di pavesità e legata al fiume come nessun’altra, stanno per avviare un nuovo progetto di ristrutturazione e di interventi per riaprire l’oratorio e rinnovare, nel complesso, la progettualità di accoglienza di tanti tra bimbi e adolescenti ma anche adulti ed anziani. “Vogliamo che i punti di aggregazione della parrocchia tornino a vivere e a rianimarsi – ha commentato in un recente intervista al settimanale diocesano Il Ticino don Fabio Curti, che da un anno e mezzo guida il complesso di santa Maria in Betlem e l’oratorio intitolato a san Raffaele -. Il Borgo è un quartiere speciale, in cui mi sono trovato bene fin da subito: in passato era un porto franco e la mentalità di apertura e vicinanza agli altri è rimasta quella, chi arriva in Borgo si sente subito accolto e benvoluto da tutti. Lo scopo è quello, un passo per volta, di ripristinare i locali dell’oratorio san Raffaele, intitolato non a caso a uno dei tre Arcangeli per ricordare il canonico Raffaele Rovati, che ebbe la grande intuizione, nel 1900, di avviare un oratorio maschile in Borgo, quando in città c’erano solo il san Luigi di via Menocchio, quello di santa Teresa e quello di san Michele. Fu una scelta di grande respiro, nella quale lui stesso profuse tante energie ma anche sostanze economiche sue; continuò a dedicarvisi fino alla sua dipartita, nel 1916, dopo ben 42 anni di vicinanza a tutto il Borgo”.
E, vedendo i locali di oggi, che attendono di essere rinfrescati, il pensiero corre sia al fondatore, don Raffaele Rovati, ma anche al Dondo, don Domenico Zucca, presente ancora oggi nel cuore di tanti e che entrava in parrocchia nel 1945, davanti alla devastazione della seconda guerra mondiale ed a chiesa e oratorio ridotti a macerie dalle bombe. Tanti furono i parroci in Borgo (don Armando Curti, don Bruno Malcovati, don Lamberto Rossi) così come i sacerdoti nativi e particolarmente legati al quartiere: tra di loro anche don Giuseppe Ubicini, don Elia Zucca, don Giancarlo Codiglioni, e don Ernesto Maggi.
Intanto, il primo passo è stato fatto: da qualche settimana si nota in via dei Mille un’impalcatura che ricopre il tetto e parte della facciata dell’oratorio san Raffaele, segno che alcuni lavori sono stati avviati.