Comunicato della Diocesi di Pavia

COMUNICATO DELLA DIOCESI DI PAVIA
—————————————————————————–
 
Don Daniele Baldi, parroco della chiesa di S. Maria del Carmine di Pavia, interviene con una sua dichiarazione in merito ad alcuni commenti, usciti sulla stampa e su Facebook, riguardanti l’evento “Un arcobaleno di fiabe” svoltosi sabato 21 ottobre in Piazza del Carmine a Pavia e inserito nella manifestazione “Giocanda 2017” patrocinata dal Comune.

DICHARAZIONE DI DON DANIELE BALDI
“Vorrei precisare che ieri pomeriggio, sabato 21 ottobre, sulle gradinate del sagrato del Carmine di cui sono parroco e responsabile, come riporta oggi un articolo del quotidiano locale, “il pubblico attento di bambini seduti sulle scalinate davanti alla chiesa”, cioè il sagrato, fosse composto numericamente parlando da una sola bambina, la quale per altro ha potuto ascoltare pacificamente la favola che una persona addetta le stava raccontando. Il parroco infatti, che sarei sempre io, è andato, senza disturbare più di tanto l’audizione, a dialogare con gli altri organizzatori di quell’evento vicino al loro gazebo giustamente collocato negli spazi appositi della piazza, spazi di cui la parrocchia non è proprietaria. E’ stato un dibattito interessante almeno per me in quanto ho potuto imparare che non sono un personaggio pubblico e quindi non potrei impedire alle persone che lo vogliono di occupare il sagrato della mia chiesa anche quando non ne hanno una precisa autorizzazione. Ho scoperto che i nostri anziani, per i quali è stato posto un doppio scorrimano a favorire l’ingresso sicuro in chiesa, possono benissimo entrare nell’edificio passando dal portone centrale non munito di questo aiuto. Ho scoperto di essere un prete che discrimina ed esclude mentre mi sembra, e non detto da me, di reggere una parrocchia che come tutte le altre in diocesi è esempio di accoglienza e inclusione come stile di vita e non per mie capacità ma per la gente che la frequenta e che all’inclusione e alla accoglienza piena in questi anni mi ha educato. Quello che penso a proposito della manifestazione di ieri lo sapete già e lo potete leggere nella bella intervista al nostro vescovo uscita sull’ultimo numero del settimanale ‘il Ticino’. Come parroco di questa comunità penso di avere il dovere e il diritto di richiamare e proporre la visione antropologica che nasce dalla fede e so benissimo che questa visione può essere condivisa anche da non credenti. Tengo a precisare infine che ieri pomeriggio (sabato 21 ottobre) al mio rientro, per impegni pastorali non sono riuscito più a tornare in piazza sino alla chiusura della chiesa a pomeriggio tardo, quasi sera, nessun telo era stato rimosso dal sagrato. Mi hanno sempre insegnato che il sano criterio non si compra al supermercato, lo dona a tutti Domine Iddio e siamo chiamati a farlo crescere discostandoci il meno possibile dalla visione di creazione che Lui, l’unico Signore ha voluto, che poi è anche quella che esiste da sempre. Qualche anno fa la Parrocchia chiedendo tutti i permessi e avendo tutte le autorizzazioni ha voluto far rappresentare sul sagrato della chiesa la favola “Il piccolo principe“. E’ stato un vero successo, la piazza era piena di gente che è tornata a casa con il gusto e la gioia di stare insieme per costruire un mondo migliore e in pace. E’ l’augurio che faccio a tutti”.
Don Daniele Baldi , Parroco di S. Maria del Carmine

LA LEGITTIMITA’ DI POSIZIONI DIFFERENTI
Data voce a don Daniele Baldi, per ristabilire la verità dei fatti, è giusto ribadire le legittimità di posizioni differenti da un certo pensiero unico che si vuole diffondere oggi: posizioni che sono state esposte con pacatezza e rispetto nell’intervista che il vescovo Corrado Sanguineti ha rilasciato a “il Ticino” sul numero uscito venerdì 20 ottobre 2017. Deve sussistere ancora la libertà di poter non ospitare in casa propria manifestazioni che uno non condivide. Non si può accettare che passi un clima d’intolleranza verso chi la pensa diversamente, e a diffonderlo sia proprio chi predica tolleranza e accoglienza.