Claudia Koll legge i testi di S. Agostino a S. Pietro in Ciel d’Oro

Venerdì 22 aprile la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia (nella foto), nell’ambito della Settimana Agostiniana Pavese, ospiterà alle 21 l’incontro “Agostino: l’uomo, il pastore, il mistico”: testi scelti e letti da Claudia Koll che porterà la sua personalissima testimonianza sul Dottore della Chiesa. Agostino proprio nella notte del 24 aprile 387, quando ricevette il battesimo, portò a compimento la sua conversione al cristianesimo. Anche Claudia Koll, come Agostino, ha avuto la grazia della conversione.

Signora Koll, chi è Sant’Agostino per lei?
“E’ difficile rispondere in poche parole… sento di avere in comune con il grande santo vescovo di Ippona la preghiera di mia madre e di mio padre:  i miei genitori hanno pregato a lungo per la mia conversione e quindi comprendo veramente che la conversione è frutto di preghiere e spesso di preghiere di genitori che non si accontentano della situazione e che gridano a Dio chiedendo che il cuore della propria figlia, nel mio caso, cambi. In secondo luogo per me Agostino è un innamorato del Signore: è colui che comprende che fuori di Dio non c’è altro”. 

Che cosa significa “convertirsi”?

“È assomigliare sempre più come figlio di Dio al Padre, e quindi assomigliare sempre di più anche al Figlio. Convertirsi significa sintonizzarsi sempre di più nel cuore di Dio e lasciare che la grazia ti trasformi…Certo c’è anche una parte umana: ci viene detto “siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli”. In un cammino spirituale ci possono esser cadute ma è importante fare appello alla misericordia di Dio per ripartire con la sua grazia. La conversione dura tutta la vita ed è una lotta quotidiana. Non è una situazione tranquilla il cammino spirituale”.

Stiamo vivendo l’Anno Santo della Misericordia. Cosa è per lei la misericordia di Dio?

“È tutto, perché la mia vita non sarebbe cambiata se Dio non fosse misericordioso. È anche il senso più profondo della nostra fede, credere un Dio che è misericordia, che è amore, un Padre che ha mandato suo Figlio perché chiunque creda in Lui abbia la vita eterna… La misericordia di Dio è tutto: se io sono una creatura nuova è perché Dio mi ha ricreato per misericordia. Il mio orizzonte brilla perché Dio è buono”.

Un orizzonte di luce…

“Un importante sceneggiatore qualche giorno fa mi ha confessato di essere andato in crisi di fronte a un efferato crimine di cronaca nera, in quanto ha compreso che non avrebbe potuto perdonare un simile delitto.  Io gli ho risposto che al di là della giustizia che deve fare il suo corso, ti devi rendere conto che quella persona il giorno che comprenderà cioè che cosa ha fatto di fronte a Dio, proverà un profondo dolore. È quella la grazia vera da cui scaturisce la conversione, il dolore per i propri peccati. Devi dargliela quella speranza perché la persona si possa convertire”.

Lei testimonia questo suo profondo convincimento anche con l’Associazione a cui lei ha dato vita…
“Le Opere del Padre nascono nel 2005 quando ho sentito il bisogno di dedicare un’opera alla misericordia del Padre. Ci sono gruppi di preghiera, opere di assistenza materiale in Italia e in Africa dove stiamo costruendo “La Piccola Lourdes”, un ospedale per i disabili e una sartoria per le ragazze madri. Abbiamo fatto due progetti: il CD “Pace a Voi” distribuito dalla San Paolo con la coroncina della Divina  Misericordia e la lettura della Passione fatta da me e da Giovanni Scifoni”.

Quali sono i santi che sente più vicini?

“San Giovanni Paolo II è il Papa della mia conversione. L’ho potuto incontrare e guardare negli occhi e mi ha trasmesso tanto amore”.

Antonello Sacchi