alle donne e agli uomini tutti, stretti dall’abbraccio paterno di Dio.
Ancora una volta, in questi giorni, il tema della violenza religiosa entra con prepotenza nelle nostre case e nei nostri pensieri.
Non si tratta di schierarsi con l’una o l’altra parte: il Vangelo di cui siamo – cerchiamo di essere – discepoli ci chiede infatti di operare un’unica scelta di campo: amarci l’un l’altro perché questo è il comandamento che abbiamo ricevuto.
È “l’amore riversato nei nostri cuori” (cfr. Rom 5, 5) che ci spinge dunque a essere solidali e a condividere il dolore dei familiari e degli amici di tutte le vittime della violenza fondamentalista che si appropria abusivamente del nome di Dio: i giornalisti di Charlie Hebdo, i poliziotti, gli ebrei presi in ostaggio nel supermercato kosher di Parigi; i bambini, le donne, gli anziani e tutti i civili inermi massacrati nei villaggi della Nigeria; i fratelli ucraini, che negli ultimi mesi respirano, costretti, l’irrespirabile odore della guerra e tutti coloro che in diversi parti del mondo – dall’Europa all’Asia all’Africa – soffrono a causa della guerra, dell’ingiustizia e della prepotenza dei loro fratelli incapaci di spogliarsi delle vesti di Caino.
Noi, cristiani di Pavia, vogliamo sognare perché – come diceva Nelson Mandela – “la pace non è un sogno: può diventare realtà, ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare”. Soprattutto vogliamo costruire insieme una città in cui regni la “civiltà dell’amore”. Perché – sono parole di Paolo VI – “anima della pace è l’amore”.
Preghiamo in questi giorni – ma non solo in questi – perché lo Spirito dell’amore, lo Spirito che dà la vita, lo Spirito che il Cristo ha donato ai suoi discepoli il giorno di Pasqua prenda possesso dei nostri cuori e faccia di tutti noi Costruttori di ponti e Messaggeri di Speranza.
Invochiamo insieme la benedizione dell’Onnipotente con le parole del libro dei Numeri (6, 24-26):
“Ti benedica il Signore e ti protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio.
Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace”.