Tensione. Ma anche forza e decisione. Maryna Tovt, giovane madre di tre figli, membro della comunità cattolica ucraina di rito bizantino a Pavia sembra davvero (e probabilmente lo è) l’incarnazione del desiderio di democrazia che anima i giovani di Kiev e con loro tutta la popolazione durante questo delicato e difficile momento storico. Il mondo intero sta trattenendo il fiato, in questi giorni, in attesa di notizie dall’Ucraina e, in particolare, dal fronte aperto in Crimea. La speranza è che i venti di guerra che spirano su questa area dell’Europa, con la minaccia di intervento armato della Russia, possano essere al più presto spazzati via da una volontà comune di pace.
“La situazione è davvero drammatica – ha dichiarato Maryna ai microfoni di Radio Ticino Pavia, Fm 91.8-100.5, in un’intervista trasmessa nei giorni scorsi -. Nessuno immaginava che si arrivasse a contare più di cento morti uccisi per strada, vittime che ora noi chiamiamo la nostra ‘squadra del cielo’: è il dolore del nostro popolo segnato già da tante sofferenze, il rifiuto della politica di accettare il desiderio di democrazia e libertà che ha guidato e guida tanti giovani. In questi giorni, con padre Alexandr Tovt, abbiamo pregato tanto: ci siamo riuniti nella nostra chiesa di San Giorgio in Montefalcone, a Pavia, per alleviare la preoccupazione di tante persone che in Ucraina, a Kiev, hanno figli e parenti. Ciò che troviamo davvero difficile da vivere è il cambiamento continuo, il fatto che non si sappia mai che cosa potrebbe accadere di minuto in minuto”.
Potrete leggere l’intervista integrale a Marina Tovt su “il Ticino” nelle parrocchie e nelle edicole della diocesi di Pavia da venerdì 7 marzo. (Si.Ra.)
“La situazione è davvero drammatica – ha dichiarato Maryna ai microfoni di Radio Ticino Pavia, Fm 91.8-100.5, in un’intervista trasmessa nei giorni scorsi -. Nessuno immaginava che si arrivasse a contare più di cento morti uccisi per strada, vittime che ora noi chiamiamo la nostra ‘squadra del cielo’: è il dolore del nostro popolo segnato già da tante sofferenze, il rifiuto della politica di accettare il desiderio di democrazia e libertà che ha guidato e guida tanti giovani. In questi giorni, con padre Alexandr Tovt, abbiamo pregato tanto: ci siamo riuniti nella nostra chiesa di San Giorgio in Montefalcone, a Pavia, per alleviare la preoccupazione di tante persone che in Ucraina, a Kiev, hanno figli e parenti. Ciò che troviamo davvero difficile da vivere è il cambiamento continuo, il fatto che non si sappia mai che cosa potrebbe accadere di minuto in minuto”.
Potrete leggere l’intervista integrale a Marina Tovt su “il Ticino” nelle parrocchie e nelle edicole della diocesi di Pavia da venerdì 7 marzo. (Si.Ra.)