“Non mi sono mai piaciuti i discorsi sui giovani e sul giovanilismo. La vita è un viaggio nel tempo, durante il quale le condizioni mutano: ma chi cammina è sempre lo stesso essere umano. L’equivoco del giovanilismo è una trappola dalla quale dobbiamo sfuggire. Abbiamo il dovere di creare un’alleanza tra generazioni che ci aiuti a migliorare il mondo in cui viviamo e, soprattutto, ad essere più attenti agli altri: a chi ha meno cibo, meno risorse ed è meno fortunato di noi”. E’ una delle riflessioni proposte da Moni Ovadia la sera di martedì 24 settembre in Piazza Duomo, a Pavia, in un’altra grande serata della Missione Giovani.
Lo scrittore ebraico, conosciuto anche per essere autore di numerosi testi teatrali, ha intrattenuto il numeroso pubblico presente con un’affascinante dialogo condotto da don Dario Crotti, direttore della Caritas di Pavia. Prendendo spunto dal tema di fondo della Missione Giovani (“Avete qualcosa da mangiare?”), Moni Ovadia ha sottolineato che “il rapporto con il cibo è fondamentale. Il valore del cibo può essere compreso se noi capiamo di essere responsabili di questo pianeta. Oggi purtroppo il cibo è importante non per il suo valore di condivisione con gli altri, ma perché aiuta a produrre profitti: pensiamo, ad esempio, al fatto che immense produzioni agricole vengano destinate alla creazioni di biocarburanti, invece di preoccuparci prima di tutto di sfamare le persone. Così il cibo diventa “tossico” e avvelena il pianeta”.
Moni Ovadia si è soffermato più volte sull’importanza di saper accogliere gli altri nella nostra vita, prendendo spesso spunto dalla Bibbia. “Ciò che accomuna credenti e non credenti è il riconoscimento dell’altro. Se vogliamo accogliere Dio, dobbiamo accogliere lo straniero”.
La Missione Giovani proseguirà sino al prossimo 2 ottobre con momenti di preghiera e altri incontri e con la presenza dei missionari (frati e suore) per le vie e nelle piazze di Pavia. Venerdì 27 settembre, alle 21 in piazza del Carmine a Pavia, il “Teatro degli Spilli” proporrà lo spettacolo “Il tesoro nel deserto”.
Sul prossimo numero de “il Ticino”, nelle parrocchie e nelle edicole della diocesi di Pavia da venerdì 27 settembre, troverete due pagine con servizi e foto su questo grande evento.
Lo scrittore ebraico, conosciuto anche per essere autore di numerosi testi teatrali, ha intrattenuto il numeroso pubblico presente con un’affascinante dialogo condotto da don Dario Crotti, direttore della Caritas di Pavia. Prendendo spunto dal tema di fondo della Missione Giovani (“Avete qualcosa da mangiare?”), Moni Ovadia ha sottolineato che “il rapporto con il cibo è fondamentale. Il valore del cibo può essere compreso se noi capiamo di essere responsabili di questo pianeta. Oggi purtroppo il cibo è importante non per il suo valore di condivisione con gli altri, ma perché aiuta a produrre profitti: pensiamo, ad esempio, al fatto che immense produzioni agricole vengano destinate alla creazioni di biocarburanti, invece di preoccuparci prima di tutto di sfamare le persone. Così il cibo diventa “tossico” e avvelena il pianeta”.
Moni Ovadia si è soffermato più volte sull’importanza di saper accogliere gli altri nella nostra vita, prendendo spesso spunto dalla Bibbia. “Ciò che accomuna credenti e non credenti è il riconoscimento dell’altro. Se vogliamo accogliere Dio, dobbiamo accogliere lo straniero”.
La Missione Giovani proseguirà sino al prossimo 2 ottobre con momenti di preghiera e altri incontri e con la presenza dei missionari (frati e suore) per le vie e nelle piazze di Pavia. Venerdì 27 settembre, alle 21 in piazza del Carmine a Pavia, il “Teatro degli Spilli” proporrà lo spettacolo “Il tesoro nel deserto”.
Sul prossimo numero de “il Ticino”, nelle parrocchie e nelle edicole della diocesi di Pavia da venerdì 27 settembre, troverete due pagine con servizi e foto su questo grande evento.
A.Re.