Dopo 24 anni, torna a funzionare nella Cattedrale di Pavia la “nivola” delle Sante Spine. Un grande ritorno ricco di significati, religiosi e simbolici, per la comunità diocesana pavese. L’appuntamento è in programma sabato 14 settembre, in occasione dell’ apertura dell’anno pastorale 2013-2014. Il convegno, previsto per le 15, sarà presieduto dal vescovo Giovanni Giudici. Dopo l’intervento di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e già presidente nazionale di Pax Christi, seguirà la recita del Vespro e la riposizione della reliquia delle Ss. Spine. E in quel momento i fedeli presenti in Duomo torneranno ad ammirare la “nivola”.
“Il collaudo effettuato lunedì 2 settembre ha avuto esito positivo”, conferma il professor Gianpaolo Calvi, presidente della Fabbriceria della Cattedrale. La “nivola” è un blocco di legno dorato e argenteo, del peso di cinque quintali. Dopo la conclusione dei lavori, è stata riposizionata nel coro alle spalle dell’altare centrale. La cerimonia tradizionale di discesa e, successivamente, di riposizione delle Ss. Spine non viene più svolta dal 1989, l’anno del crollo della Torre Civica. L’ostensorio con le Ss. Spine era custodito sopra la volta del presbiterio. Durante la festa del lunedì di Pentecoste, il celebrante saliva in questa parte della Cattedrale e recuperava l’ostensorio delle Ss. Spine deponendolo sulla “nivola” che poi, con un meccanismo di tiranti metallici, lo trasportava ai piedi dell’altare.
L’ostensorio con le Ss. Spine veniva poi collocato sull’altare e successivamente portato in processione per le vie della città, in attesa di essere ricollocato sopra la volta del presbiterio a conclusione delle celebrazioni.
“Dopo la caduta della Torre Civica – spiega il professor Calvi – la “nivola” era stata temporaneamente trasferita nella cappella dell’Oratorio di San Michele. In questi mesi abbiamo predisposto un nuovo meccanismo per farla nuovamente salire e scendere dalla volta verso l’altare. Le opere di consolidamento della volta, svolte durante il restauro del Duomo, consentiranno ora di riprendere una delle più belle tradizioni della Chiesa pavese”. Il recupero della “nivola” e la sua rimessa in funzione sono state rese possibili grazie all’importante contributo garantito da Confindustria Pavia, come ricorda anche una targa che è stata collocata sulla destra dell’altare maggiore: “E’ stato un atto di grande generosità – sottolinea il professor Calvi -, che oggi è giusto ricordare”.
“Il collaudo effettuato lunedì 2 settembre ha avuto esito positivo”, conferma il professor Gianpaolo Calvi, presidente della Fabbriceria della Cattedrale. La “nivola” è un blocco di legno dorato e argenteo, del peso di cinque quintali. Dopo la conclusione dei lavori, è stata riposizionata nel coro alle spalle dell’altare centrale. La cerimonia tradizionale di discesa e, successivamente, di riposizione delle Ss. Spine non viene più svolta dal 1989, l’anno del crollo della Torre Civica. L’ostensorio con le Ss. Spine era custodito sopra la volta del presbiterio. Durante la festa del lunedì di Pentecoste, il celebrante saliva in questa parte della Cattedrale e recuperava l’ostensorio delle Ss. Spine deponendolo sulla “nivola” che poi, con un meccanismo di tiranti metallici, lo trasportava ai piedi dell’altare.
L’ostensorio con le Ss. Spine veniva poi collocato sull’altare e successivamente portato in processione per le vie della città, in attesa di essere ricollocato sopra la volta del presbiterio a conclusione delle celebrazioni.
“Dopo la caduta della Torre Civica – spiega il professor Calvi – la “nivola” era stata temporaneamente trasferita nella cappella dell’Oratorio di San Michele. In questi mesi abbiamo predisposto un nuovo meccanismo per farla nuovamente salire e scendere dalla volta verso l’altare. Le opere di consolidamento della volta, svolte durante il restauro del Duomo, consentiranno ora di riprendere una delle più belle tradizioni della Chiesa pavese”. Il recupero della “nivola” e la sua rimessa in funzione sono state rese possibili grazie all’importante contributo garantito da Confindustria Pavia, come ricorda anche una targa che è stata collocata sulla destra dell’altare maggiore: “E’ stato un atto di grande generosità – sottolinea il professor Calvi -, che oggi è giusto ricordare”.
Alessandro Repossi
(twitter @alerepossi)