“La festa dell¹Epifania richiama il giorno in cui una luce nuova è brillata nel cielo e ha condotto i Re Magi all¹incontro con Gesù, da poco nato. Festa che ci riconduce alla verità su cui ci soffermiamo in questo anno pastorale: il significato della Chiesa e la nostra responsabilità in essa”. E’ una delle riflessioni proposte dal vescovo Giovanni Giudici nell’omelia durante il solenne pontificale per la festa dell’Epifania, domenica 6 gennaio nella Cattedrale di Pavia.
“Comprendiamo che la città illuminata dal Signore – ha sottolineato il vescovo – è ogni città abitata dai Œfigli del Regno¹ cioè da coloro che prendono il Vangelo come regola di vita, dai Figli di Dio¹ cioè da coloro che fanno delle beatitudini il loro punto di riferimento per i pensieri, le scelte. E¹ la città composta da quanti accettano i criteri della vita di Gesù, si fidano del suo perdono, vivono della sua grazia. Ascoltano Gesù che dice: “Sii luce”.
“E dove è la processione dei popoli? – si è chiesto il vescovo -. La riconosciamo nella conversione che si attua gradualmente da parte di tanti, i quali poco per volta, per le vie più diverse, si lasciano illuminare dalla luce del Regno, che avrà il suo culmine nel raduno eterno, ma si attua poco alla volta per la testimonianza di chi ha intuito e riconosciuto la luce che viene dal Signore, e l¹ha accolta nella sua vita. E noi dove siamo? Il passaggio dalle tenebre dell¹incertezza alla luce che è Cristo Signore è quotidiano, si attua in ogni tempo. Sono scelte da compiere nella nostra giornata; fedeltà da riscoprire, dono di amore, fede e speranza da portare al Signore”.
“Ma non ci troviamo spaventati e confusi – ha aggiunto mons. Giudici -: il Signore viene, il Signore è luce. Sta in braccio a sua Madre che ha vissuto come noi, nella fede e nella speranza. E ci insegna la dedizione dell¹amore. ³Alzati, rivestiti di luce².E ³Tutti costoro si sono radunati, vengono a te². Molti dunque camminano, si tratta di mostrare loro la Stella, interpretando con semplicità e mitezza ciò che in loro mostra il desiderio di incontrare il Verbo di Dio. Molti non conoscono, ma sono sulla strada del grande Re, che si presenta in maniera umile, come un piccolo infante in braccio a sua madre. Dunque anche nella tenerezza e nella cura dell¹altro c¹è aperta la strada per l¹incontro con Dio. Per loro, per questi fratelli e sorelle, lasciamoci illuminare dalla luce che viene dal Signore; sarà Lui a trasformare le nostre vite, e a renderle luminose. E sarà gioia grande per noi e per tutti”.