Un lungo cammino che inizierà lunedì prossimo, 5 novembre, da Certosa, e durerà quasi tre anni: sino alla primavera-estate del 2015. E’ la Visita Pastorale del vescovo nelle parrocchie e nelle unità pastorali della diocesi di Pavia.
Mons. Giovanni Giudici la presenta in questa intervista a “il Ticino”, invitando tutte le persone coinvolte nelle comunità parrocchiali a “vivere questa esperienza con la fede” e a “prepararsi nella preghiera”.
Mons. Giudici, il 5 novembre parte da Certosa la sua Visita Pastorale nella Diocesi di Pavia. Quale sarà il tema che la caratterizzerà?
“Il tema viene proposto attraverso un’immagine: “Gesù è pastore”. Questa immagine, per come l’ha presentata Gesù e nel modo con cui la Chiesa l’ha poi sviluppata nei secoli, ci ricorda che il Signore si prende sempre cura dei suoi discepoli. Gesù visita i suoi discepoli e li incontra di persona.
Gesù arriva “dall’alto”, viene a trovarci e accetta di stare nelle nostre case. La Visita Pastorale richiama proprio questo grande dono che noi abbiamo: quello, cioè, di essere visitati da Gesù, che viene rappresentato dal vescovo”.
Quanto durerà la Visita Pastorale e come si strutturerà?
“Contiamo di svilupparla in un periodo di circa tre anni. Dedicheremo una settimana intera ad ogni parrocchia o unità pastorale. Di conseguenza inizieremo in questo mese di novembre e presumiamo che la visita pastorale possa concludersi nella primavera-estate del 2015. Nel corso di questi appuntamenti, incontreremo le comunità parrocchiali in tutte le loro manifestazioni”.
Con chi parlerà durante la Visita Pastorale?
“Intendiamo incontrare quanti frequentano la parrocchia, coloro che sono attivi nella comunità cristiana. Questa scelta è dovuta al fatto che proprio da queste persone dipende la vita stessa della comunità. Dal confronto con loro si potrà capire se ci troviamo di fronte ad una parrocchia aperta, con le porte spalancate e dalle cui finestre entra il sole; oppure se è una comunità parrocchiale che si presenta con un volto arcigno, che respinge chi cerca di avvicinarsi.
Dai parrocchiani attenti e partecipi dipende la testimonianza della loro comunità, attraverso i gesti di carità, e quella personale, che si manifesta nella presenza nei luoghi della vita”.
Nel corso della Visita lei verificherà i vari aspetti della vita delle parrocchie?
“L’intenzione è soprattutto quella di incoraggiare le persone coinvolte ed i gruppi che animano le attività della parrocchia.
Certo, sarà interessante anche confrontarsi con le comunità parrocchiali e con coloro che le compongono. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato diversi richiami forti e precisi alla vita della diocesi: penso al tema dei consigli pastorali, con la partecipazione dei laici; ma rifletto anche sul rinnovamento della catechesi, che vede coinvolti i genitori.
Sarà bello conoscere come queste linee di sviluppo sono state accolte, e comprendere in che misura questi progetti sono stati realizzati e anche le eventuali difficoltà incontrate”.
Come devono prepararsi le comunità parrocchiali in previsione degli incontri programmati con Lei durante la Visita Pastorale?
“Penso che sia importante vivere con fede questa esperienza e prepararsi nella preghiera, per comprendere meglio la Visita che Dio fa al suo popolo.
Con il sostegno della preghiera si potrà capire anche il significato dell’ingresso del vescovo nella vita della comunità parrocchiale. Poi ritengo che sia importante anche una verifica comunitaria: è un po’ come quando in una casa si attende un ospite, si puliscono tutte le stanze e si lucidano gli oggetti più belli per renderla ancora più accogliente.
Lo stesso potrà avvenire anche nelle comunità parrocchiali della nostra diocesi, in attesa dell’arrivo del vescovo”.
La Visita Pastorale parte subito dopo la riapertura della Cattedrale e in occasione dell’Anno della Fede: c’è un filo conduttore comune in questa scelta?
“Certamente. La riapertura della Cattedrale ci ha ricordato quale è il centro della vita diocesana: l’Eucaristia, la comunione con il Papa e quella con le altre Chiese. Viene sottolineata l’iniziativa di Dio che ci chiama e la nostra meraviglia nel vederlo interessato a noi e nel volerci come suo popolo. Da qui allora nasce la testimonianza e l’evangelizzazione, punto centrale della vita delle comunità parrocchiali: comunità che sorgono per annunciare il Vangelo in quel luogo e nelle situazioni in cui vivono i cristiani”.
Alessandro Repossi
(twitter @alerepossi)
Dopo Certosa, i prossimi appuntamenti sono in programma a Giussago e Binasco La Visita Pastorale di mons. Giovanni Giudici inizierà dalla parrocchia di Certosa: un appuntamento previsto da lunedì 5 a domenica 11 novembre. Il vescovo visiterà successivamente le parrocchie di Giussago (dal 19 al 25 novembre) e Binasco (dal 26 novembre al 2 dicembre).