La festa di Pasqua, tra tutte le occasioni di celebrazioni offerte dalla vita cristiana, è il giorno in cui più viva è la speranza, la certezza del bene, la gioia.
Al centro della liturgia stanno le letture bibliche che ci fanno scorrere davanti agli occhi le tappe in cui siamo soliti dare visibilità alla vita: creazione, storia dell’umanità, attese di pace e di giustizia. Esse ci sono presentate come tutte indirizzate all’annuncio: “Cristo Signore è risorto”. La liturgia vuole proclamare che Dio è il vero protagonista della vita. Per noi dunque la creazione del cielo e della terra è in vista della Pasqua; l’uscita dall’Egitto e da ogni condizione di servitù e di negazione della dignità umana è Pasqua. Pasqua è la vita rinnovata dalla conversione del cuore purificato dall’intervento di Dio.
Gesù Cristo ci viene annunciato dalla Pasqua, è presente ora e per sempre. Le azioni che abbiamo ricordate hanno come punto di arrivo Gesù; è Lui che toglie il mondo dal caos con la creazione, e muove Abramo e Mosè; è Lui che cancella le colpe e rinnova i cuori. Per essere vicino a noi, suoi discepoli, Gesù concentra la sua forza e il suo messaggio nella Eucarestia che siamo in grado di celebrare ogni giorno, come segno di una alleanza profonda e insieme tanto vicina a noi, perché realizzata nella materia che è presente nella nostra vita quotidiana.
Ma come può la Pasqua giungere a segnare la nostra vita? Sappiamo bene, per esperienza di ogni giorno, che rimane l’ingiustizia, rimane la morte. Come Gesù può essere presente e vivo tra di noi? Egli non ci trasferisce automaticamente nel Suo regno. La Pasqua ci mantiene in questo mondo, ma ci fa vivere la vita di prima in maniera nuova. Ora siamo aiutati a percorrere con gioia e speranza quel cammino di purificazione, di autenticità, di verifica della nostra vita che ha per traguardo la vita che non muore più.
La Pasqua è Gesù che ha vinto per noi le potenze del male; dunque anche noi possiamo vincere il peccato, la banalità e la noia. Gesù ci dà la gioia di una preghiera intensa; ci nutre con una Parola che apre il cuore alla speranza e fa sperimentare la pace. Gesù ci dà i segni della Eucarestia e della Cresima, e sostiene quella vita comunitaria che consente di celebrare i sacramenti.
Gesù ci insegna, e ci dà la forza di vivere una condivisione fraterna del bene che abbiamo, e ci aiuta a realizzare con gli altri quelle esigenze buone che avvertiamo. Egli ci insegna la riconciliazione con i fratelli, la ripresa del dialogo con coloro che non intendevamo più accettare nella nostra vita.
Ecco perché possiamo dire a chiunque incontriamo: “Buona Pasqua”.
mons. Giovanni Giudici