La recente promulgazione del ‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’ e l’evoluzione rapida dei rapporti di reciproca attenzione fra Conferenza Episcopale Italiana e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, hanno spinto anche la nostra Diocesi ad un aggiornamento del prontuario offerto ai parroci nel
Tutto ciò, al fine di favorire nei Parroci una sensibilità per la conservazione e la tutela dei beni ecclesiastici loro affidati nel rispetto delle vigenti normative che come cittadini sono chiamati ad osservare ed onorare.
Restiamo convinti che questo strumento non esaurisce tutto ciò che si può produrre in materia di educazione alla legalità, anche per la rapida evoluzione delle leggi. Sono persuaso che l’Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici sa porsi in quella logica di offerta di servizio. E’ proprio della Diocesi, attraverso i suoi diversi enti, di creare una rete di funzioni che alimentano la condivisione e la comunione nel servizio pastorale generale e particolare.