E’ andato tutto bene, anzi, meglio del previsto. Si è conclusa tra la metà e la fine del mese di luglio l’avventura estiva oratoriana di tante realtà parrocchiali della Diocesi di Pavia, sia che abbiano scelto di portare avanti il cosiddetto Grest (ovvero un insieme di attività cadenzate e ordinate in base al numero di partecipanti) sia che abbiano optato per lasciare aperto l’oratorio. In ogni caso è stata manifestata la volontà di essere presenti per accogliere tutti.
“Prima di tutto vanno ringraziati tutti i sacerdoti della nostra diocesi, impegnati a titolo diverso nell’accoglienza estiva – sottolinea don Davide Rustioni, responsabile della Pastorale Giovanile diocesana nell’ultima intervista pubblicata sul settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 30 luglio -. Ciò che li ha guidati, infatti, è stata la scelta di offrire finalmente qualcosa ai nostri ragazzi e alle famiglie. La partenza è andata benissimo, meglio di quanto ci si potesse aspettare: i ragazzi e i bambini hanno dimostrato grande voglia di ritrovarsi anche se erano ritornati a scuola di recente rivedendo i compagni; l’oratorio è però un luogo diverso dove hanno potuto giocare, stare insieme e divertirsi di nuovo. Certo, abbiamo contato qualche privazione rispetto agli anni scorsi ma siamo riusciti comunque a fare tutto quello che si è sempre fatto, anche se con modalità differenti: ci sono stati i giochi, i laboratori, in alcuni Grest sono state organizzate diverse uscite all’aperto, la piscina, poi i campi scuola per grandi e piccoli. Anche le norme sono state rispettate con attenzione sia per l’accoglienza che per l’igienizzazione la distribuzione del cibo”.
A ritrovare una dimensione perduta ormai da troppo tempo sono stati anche gli adolescenti e i ragazzi, quest’anno più coinvolti in prima persona grazie al numero limitato di partecipanti dovuto alle normative e alla possibilità di coordinare meglio gruppi più ristretti: “I nostri animatori hanno dato il meglio e il massimo – dice ancora don Davide -: abbiamo visto la loro voglia di ritrovarsi e di spendersi, di buttarsi in questa avventura con i più piccoli, affiatati tra loro, appassionati e attenti a tutto. Un grazie di cuore anche a loro, che ci hanno dato un grande aiuto”.
(In foto un momento del Grest di San Primo e Santa Maria del Carmine con don Davide Rustioni; l’intervista completa a don Davide è pubblicata sul numero del settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 30 luglio).