“Le donne all’alba della prima domenica della storia, sentono parole che riaprono la speranza e danno origine a un nuovo cammino: «Non abbiate paura!». Quante volte ritorna questo invito nella Bibbia, quante volte è risuonato sulle labbra di San Giovanni Paolo II – ieri era il sedicesimo anniversario del suo transito al cielo – e quanto ne abbiamo bisogno oggi, dopo un anno di pandemia, mentre attraversiamo un tempo in cui s’intrecciano timori e attese, speranze e incertezze!”.
E’ stata celebrata in Duomo a Pavia alla presenza di numerosi fedeli, la Veglia di Pasqua nella serata di sabato 3 aprile, il momento più importante dell’anno liturgico. Fortemente simbolica e molto partecipata, la Veglia è stata caratterizzata dalla Luce, quella Che Cristo accende dentro ogni cuore che crede e che vince la morte.
“«Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso» – ha ricordato nella sua omelia Mons. Corrado Sanguineti -: voi ragionate, in fondo, pensando che la morte sia l’ultima parola sulla vita, sulla vita di Gesù, sulla vita di ogni uomo e di ogni donna. Invece, è accaduto un avvenimento che cambia tutto: «È risorto, non è qui». Cristo non è tra i morti, non è un “passato”, un estinto, di cui al massimo si conservano ricordi e insegnamenti: egli è vivo e va cercato e riconosciuto tra i viventi, nella nostra “Galilea”, nel tessuto della nostra vita. Qui lo possiamo incontrare nella parola del Vangelo che fa ardere il cuore, nel pane spezzato alla mensa dell’Eucaristia, nel dono di amici e di testimoni, nei quali traspare la sua presenza all’opera”.
QUI L’OMELIA COMPLETA DELLA VEGLIA PASQUALE