Epifania del Signore, festa di luce e di rivelazione di Gesù accanto a noi

“La luce, che rischiara le tenebre, è un simbolo universale, un simbolo che assume vari significati, e tra questi la luce può ben rappresentare la verità che si dischiude alla ricerca e alla scoperta dell’uomo, la conoscenza della realtà che, progressivamente, avanza nella storia: pensiamo allo sviluppo impressionante della conoscenza scientifica, all’avventura della ragione che s’inoltra sempre di più nella complessità della vita, dell’universo, del micro e macro-cosmo. Allo stesso tempo, pur avanzando nella conoscenza e nel dominio della realtà, ci accorgiamo che si svela un orizzonte sempre più ampio: ogni conoscenza è sempre perfettibile, ciò che è sembra avere una sua profondità che sfugge alla presa dell’uomo, quanto più conosciamo, tanto più scopriamo di essere ancora “ignoranti”, la realtà ci supera sempre, è come la linea dell’orizzonte sul mare, che mai raggiungiamo!”

Le parole dell’omelia del Vescovo Sanguineti, pronunciate durante la Santa Messa della Solennità dell’Epifania, nel pomeriggio di mercoledì 6 gennaio in Cattedrale, sono ancora una volta dedicate alla luce, come fonte di sapienza che rischiara e permette all’Uomo di ritrovare la strada verso la fede.

Bene lo sanno i Magi, che seguiranno una stella e troveranno il Salvatore: “I Magi, infine, riconoscono nella stella un segno che li guida, e sanno accogliere la novità imprevista di Dio, nel volto del bambino di Betlemme. Chi entra in rapporto con la vita e con la realtà, tutto teso a cogliere il mistero che parla e che si rivela, sa riconoscere dei segni che lo accompagnano e che segnano una strada, ed è disponibile ad adorare il mistero santo di Dio, che si fa presente nel velo della carne, in un volto umano in cui traspare una Presenza che ha un nome, si chiama Gesù, il vero Re, il Dio fatto uomo tra noi”.

QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO.