Natale, come ricorda Papa Francesco, è un fuoco perenne, perché è l’inizio di una presenza che non viene meno, che si fa incontro a noi attraverso molteplici vie, attraverso il dono di testimoni e di amici nella fede, attraverso la vita della comunità cristiana, attraverso la parola del Vangelo e delle Scritture, attraverso i segni sacramentali, in particolare l’Eucaristia, attraverso la carne sofferente dei poveri, dei malati, dei carcerati, degli esclusi”.
Così il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, nella sua omelia del Giorno di Natale, durante la Santa Messa svoltasi in Cattedrale nel pomeriggio di venerdì 25 dicembre.
Ad illuminare, in una giornata particolarmente piovosa, la piazza e la città è stata la luce accesa della cupola del Duomo, simbolo e faro di un evento di vita che si rinnova annualmente riaccendendo la speranza: “La luce è quel bimbo inerme, nato nella notte di Betlemme, è quel
giovane uomo, l’ebreo Gesù di Nazaret, che rende presente nella storia un’umanità piena di grazia e di verità, un’umanità in cui traspare l’amore appassionato di Dio che viene a cercare noi perduti, smarriti: è l’umanità divina di Cristo che ci tocca e ci attira, che si riflette nel modo d’essere e di agire dei suoi amici e dei suoi testimoni, dei santi di ogni tempo, anche quelli che incrociamo nel nostro cammino. Ecco il Natale è davvero una realtà che riempie la vita di gioia e di pace, senza annullare le fatiche e le prove dell’umana esistenza, anche quelle che stiamo attraversando in questi mesi”: