Non si potrà parlare di vero e proprio Grest 2020 ma piuttosto di una “esperienza estiva”, progetto coordinato che sta nascendo dalla collaborazione dell’Ufficio della Pastorale Giovanile Diocesana di Pavia con ODL (Oratori delle Diocesi Lombarde), Regione Lombardia e Comune di Pavia. Il segreto è, insomma, creare una rete che proponga iniziative specifiche a bambini e ragazzi con modalità che verranno definite nell’arco delle prossime settimane ma che hanno un denominatore comune, ovvero quello di organizzare momenti educativi e formativi e di non lasciare chiusi oratori e centri estivi.
“Stiamo aspettando che vengano definite le normative regionali ma l’intenzione ferma è quella di fare il possibile per garantire che qualcosa verrà fatto – precisa don Davide Rustioni, responsabile del settore di Pastorale Giovanile Diocesana -. Il progetto educativo sta prendendo forma in questi giorni ed è fortemente voluto sia per supportare le famiglie che per far trascorrere un’estate che lasci qualcosa di buono nel cuore dei bambini e dei ragazzi in una situazione fuori dalla norma come quella che stiamo vivendo. Qui a Pavia abbiamo già provveduto a contattare il sindaco Fracassi e l’assessorato alle politiche giovanili del comune per promuovere sinergia e fare rete: condividiamo la progettualità pure con le associazioni e gli enti territoriali che hanno a cuore l’educazione dei ragazzi, comprese le associazioni sportive Tutti insieme, infatti, possiamo trovare modalità per andare incontro alle famiglie”.
Certo, il tutto sarà molto diverso dal Grest abituale degli anni passati: non sarà possibile fare gite o andare in piscina, oppure passare tutta la giornata in oratorio: la normativa, infatti, non è ancora stata definita e c’è attesa per sapere anche quante ore giornaliere potranno essere garantite dall’esperienza estiva e se sarà possibile oppure non consigliato preparare i pasti in loco. Inoltre, non tutte le parrocchie hanno spazi adeguati per poter accogliere: “Stiamo valutando da due settimane, con il comune di Pavia, quali e quante strutture sono dotate delle giuste caratteristiche e presto stileremo una mappatura degli spazi più adeguati – spiega ancora don Davide Rustioni -. Gli oratori, almeno quelli più grandi, non saranno quindi chiusi, l’idea è quella di offrire un servizio per tutta la città; c’è, insomma, grande collaborazione che punta a diventare una prassi anche per il futuro”.
Per gli adolescenti è stato anche pensato un progetto differente: in collaborazione con Caritas, Armadio e Mensa del Fratello e Mensa del Povero, c’è l’intenzione di offrire momenti di crescita attraverso esperienze significative per gli animatori. Ora spetta alle parrocchie un compito non facile: “Quelle che possono permetterselo devono attrezzarsi con volontari e fondi necessari a coprire tante spese – conclude don Davide -. Con il comune, infatti, abbiamo deciso di non gravare sulle famiglie con spese eccessive cercando di tenere una linea di servizio che vada incontro a tutte le esigenze con spese minime e in certi casi anche senza spese per le famiglie. E la macchina organizzativa per sostenere tutto questo non è semplice; ma ci stiamo tutti impegnando al massimo”.
(la foto principale ritrae il Grest di Vidigulfo del 2019).