“Per rivivere nella nostra esistenza l’esperienza dei Magi, la gioia carica di stupore di chi finalmente incontra Colui che cercava, abbiamo bisogno di essere illuminati da una luce meno appariscente, rispetto alla luce della stella: è la luce della Parola di Dio, custodita nelle Scritture e trasmessa nella vita della Chiesa, della comunità cristiana”.
Ripercorre anche la storia terrena di ognuno di noi la vicenda dei Magi che caratterizza la festa dell’Epifania e che è stata messa in evidenza dalle parole pronunciate dal Vescovo Corrado Sanguineti durante la celebrazione della Santa Messa pomeridiana del 6 gennaio, nella Cattedrale di Pavia. Al centro della riflessione di Mons. Corrado, dunque, vi è la luce della Parola di Dio fatta carne (e celebrata con la nascita di Gesù il 25 dicembre), che guida gli uomini dell’oggi in una realtà affannosa e troppo spesso incerta: “Certo, per i magi, come per noi, l’incontro adorante con Cristo, lo sviluppo di un’esistenza credente non è opera nostra – ha ricordato il Vescovo – non è qualcosa che facciamo e realizziamo noi, con la nostra ricerca e la tensione del nostro spirito, e tuttavia, avere un cuore inquieto, il cor inquietum del grande Agostino, non accontentarci di come riusciamo a sistemarci nella vita, lasciarci provocare dalla realtà, dalle domande radicali e profonde che essa urge in noi – Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Che destino ha la nostra esistenza? Che senso ha vivere, amare, soffrire? Che cosa c’è oltre la morte? – rende più attenti, più disponibili, più aperti all’incontro con il mistero, che si svela pienamente nel volto di Cristo, nella sua parola autorevole e semplice, nei segni che egli compie, nella sua Pasqua, nello spettacolo di una vita nuova e intensa nei suoi testimoni, che suscitano stupore e attrattiva in noi”.
QUI è possibile scaricare e leggere l’omelia integrale pronunciata dal vescovo Corrado.
Sul settimanale diocesano Il Ticino in uscita il 10 gennaio, ampio spazio al Pontificale dell’Epifania.