Un suggestivo percorso alla scoperta della vita e della figura di Filippo Erminio Pampuri. Questo è il cuore della mostra “San Riccardo Pampuri. Era necessario che l’eroico diventasse quotidiano e il quotidiano diventasse eroico”, che sarà inaugurata lunedì 21 ottobre durante l’apertura dell’Anno Pastorale Accademico (aperta a tutti i docenti e gli studenti della città) alle ore 21 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Pavia (in Piazza Leonardo Da Vinci, 12).
La mostra, organizzata dalla Diocesi di Pavia, si svolge in un anno particolarmente significativo per questa figura: a partire dal 1 maggio 2019 fino al 1 maggio 2020 è stato infatti indetto un Giubileo straordinario incentrato su di essa. Il 1 novembre 2019 ricorre infatti il trentesimo anniversario della canonizzazione di fra’ Riccardo e il 1 maggio 2020 sarà il novantesimo anniversario della sua morte. La vicinanza di queste due ricorrenze è sembrata un’occasione particolarmente rilevante per promulgare un anno giubilare di San Riccardo.
Il percorso espositivo, costituito da 30 pannelli, ripercorre l’esperienza di vita di Filippo Erminio Pampuri, sottolineando in particolare i suoi tratti più umani e le caratteristiche che lo rendono ancora oggi una figura di forte attualità. Il percorso accompagnerà il visitatore alla scoperta della vita del medico, a partire dalla sua infanzia, trascorsa tra Trivolzio e Torrino, passando per gli anni di studio alla facoltà di Medicina di Pavia e il servizio militare prestato durante la Prima Guerra Mondiale; si proseguirà con la presentazione delle attività svolte come medico condotto a Morimondo, per terminare quindi con l’ingresso nell’ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli.
L’intento è di creare un viaggio immaginario attorno alla figura di San Riccardo, sottolineando in particolare quanto egli fosse consapevole della realtà nella quale si trovava a vivere e quanto fosse un uomo legato al suo tempo e al suo territorio.
La mostra si sofferma anche sulla sua attività di medico condotto. Dopo la laurea in Medicina (a pieni voti), per sei anni esercita infatti la professione nel piccolo paese di Morimondo, dove diviene presto un punto di riferimento ed il centro affettivo per gli abitanti. Partecipa attivamente alla vita culturale e religiosa del paese e, per riunire i giovani, decide di fondare il Circolo dell’Azione Cattolica e organizza anche un corpo musicale. Arriva persino a istituire una mutua, seppur in forma primordiale. Grazie alla sua professione e al suo ruolo di medico, egli cerca quindi di curare i corpi dei suoi pazienti ma anche, e soprattutto, le loro anime.
La mostra sarà visitabile con ingresso libero a partire da martedì 22 fino a venerdì 25 ottobre, dalle ore 9 alle ore 13. L’esposizione si propone di far conoscere e di introdurre la figura di San Riccardo soprattutto ai giovani. Proprio per assecondare questa volontà, gli organizzatori hanno voluto proporre ai gruppi scolastici la visita della mostra con il supporto di una giovane guida, che li accompagnerà lungo il percorso espositivo approfondendo la conoscenza del santo attraverso la lettura del suo epistolario personale.
(Maria Paola Garlaschelli e Chiara Di Modugno)